la Repubblica, 26 aprile 2019
Il parto surreale di Meghan
È una gravidanza anticonformista, fashion, ostentata. Ora però basta. Duca e duchessa chiedono che si spengano i riflettori, sbattono la porta in faccia agli ostetrici di corte e rivendicano il basso profilo, se possibile l’anonimato. Forse è tardi per una maternità sbandierata con tanta fierezza. Eccola Meghan “in dolce attesa”: mai un vestito premaman sotto i cappottini Givenchy a trapezio, bensì abitini elasticizzati e fascianti meglio se corti, giudicati inadeguati forse perché troppo sexy. E poi: non si era mia vista una principessa toccarsi tanto il pancione, accarezzarlo in pubblico, esibirlo come un trofeo a favore dei paparazzi. Nel linguaggio non verbale: guardate, guardate bene, e soprattutto fotografate.
Manca poco ormai. Il tempo scade a fine aprile. C’è persino chi sostiene che il bambino sia già venuto al mondo. Baby Sussex avrà – primo nella royal family — la doppia cittadinanza, inglese e americana. Sarà una femmina (4 a 7) e la chiameranno Diana, scommettono gli allibratori. Altri nomi possibili: Victoria, Alice, Grace, Elizabeth. Essendo di provata fede femminista, la madre potrebbe optare per Eleanor, in onore di Eleanor Roosevelt, americana e first lady. Se fosse un maschio i nomi su cui puntano le scommesse sono Albert, Arthur e Philip.
Che tipo di educazione lo aspetta? Sarà allevato a corte con la severa disciplina riservata agli eredi al trono? Niente di tutto questo. Il fatto di essere soltanto settimo nella linea di successione gli offrirà squarci di libertà impensabile. Ciò non significa che verrà inghiottito dal cono d’ombra, al contrario.Così come Meghan, venuta da zero, dalla periferia del sogno americano, si è aggiudicata un posto di prima grandezza nell’olimpo delle celebritiesinternazionali – una notorietà che travalica la sua posizione araldica – allo stesso modo il figlio potrà imporsi grazie a come verrà mediaticamente gestito dalla madre. Non secondo i crismi e gli onori che spettano a un nuovo nato di “The Crown” ma, stando ai detrattori, come possibile accessorio moda di un reality tipo i Kardashian.
D’altra parte la popolarità di Meghan superstar è fuori discussione: di recente lei e il marito sono sbarcati su Instagram con un profilo tutto loro, @sussexroyal, i primi reali in discendenza diretta ad aver preso una simile iniziativa: battendo ogni record di rapidità, hanno raggiunto e superato il milione di follower nelle prime sei ore. Tuttavia, bisogna riconoscerglielo, i duchi di Sussex sono stati estremamente protettivi con il loro bambino in arrivo, annunciando che non sarebbe stato ufficialmente presentato alla stampa – perlomeno non nei primissimi giorni – in nome del rispetto della privacy. Gesto ambivalente che ha indispettito i giornalisti britannici, anche perché circola incontrollata la voce che la prima foto del neonato principesco andrà a Vogue, che la metterà in copertina. Il veterano dei paparazzi inglesi Arthur Edward, 78 anni, del Sun, si è lamentato della metamorfosi attraversata dal principe Harry nell’ultimo anno: «Non era così schivo ed è cambiato dopo aver conosciuto l’attrice Meghan Markle. Era il migliore di tutti. Andavamo insieme al pub e parlavamo di tutto in modo franco e aperto. Adesso non dice neppure buongiorno».
Secondo il Sunday Times la coppia starebbe pianificando una sorta di sabbatico di almeno un anno in un paese africano del Commonwealth, dove il secondogenito di Diana costruirebbe per sé un ruolo internazionale. Ma il sabbatico viene visto anche come una sorta di esilio autoimposto per tenersi a distanza da William e Kate, con cui grazie alle cognate si moltiplicano i dissapori. A quasi un anno dalle nozze è impressionante l’ondata di negatività che è andata crescendo attorno alla neo duchessa del Sussex. Dagli altari alla polvere, accusata di essere troppo esigente, arrogante, capricciosa, spendacciona. È comprensibile che la regina la punisca negandole l’uso della tiara e di altri gioielli storici già indossati dalla principessa Diana. Ha fatto il vuoto attorno al marito e attorno a se stessa, accusano i nemici; i suoi collaboratori, i suoi consiglieri, i suoi capi ufficio stampa, i suoi segretari scappano a gambe levate uno dopo l’altro. Come nelle fiabe più tetre, la sua famiglia d’origine – fatta eccezione per la madre – la infama, il padre l’accusa di essere un’ingrata e piange bussando alla sua porta, il fratellastro la insulta, la perfida sorellastra scrive su di lei libri e memoriali carichi di veleno.
Più che un matrimonio quello con Harry sembra la storia di una conversione: alla dieta, alla palestra, al salutismo, ai programmi detox, al veganesimo, alle filosofie e alle mode new age. Quando si è diffusa la notizia che il principe lavorerà gomito a gomito con Oprah Winfrey a una serie televisiva dedicata alla salute mentale, il Daily Mail si è permesso di criticarlo acidamente: «I filosofi da bar Harry e Meghan stanno bene con una come Oprah», ha scritto l’editorialista del quotidiano Jan Moir, in realtà furioso per la decisione di tenere lontana la stampa dai primi vagiti dell’erede.
In un clima che dall’ammirazione è passato drasticamente all’ostilità non deve stupire come dai bassifondi della rete siano salite le calunnie più turpi, prima fra tutte quella secondo cui Meghan non è mai stata incinta, il suo pancione è posticcio, di gommapiuma, è tutta una messinscena dietro cui si nasconderebbe una gravidanza surrogata, portata avanti grazie a un utero in affitto. Possibile che la favola si sia ridotta a questo?