Libero, 25 aprile 2019
Tutte le donne di Garibaldi
Giuseppe Garibaldi si sposò tre volte. La prima nel 1842 a Montevideo (Uruguay) con Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, celebre come Anita, dalla quale ebbe 4 figli. La seconda nel 1860 con Giuseppina Raimondi, matrimonio senza figli che venne annullato il 26 dicembre 1879, e la terza nel 1880 a Caprera con Francesca Armosino da Asti che gli aveva dato 3 figli. Del primo matrimonio sappiamo tutto o quasi: l’Eroe dei due Mondi, la Repubblica Romana, la fuga, la morte di Anita nei pressi di Ravenna. Un po’ meno sappiamo del terzo ma conosciamo la vita ritirata di Garibaldi a Caprera e attraverso le date riusciamo a comprendere le ragioni di un matrimonio in età così avanzata. Tutta colpa ovviamente del secondo matrimonio del quale, al contrario, sanno tutto soltanto i biografi dell’Eroe. Garibaldi nel 1860 aveva 53 anni, la sposa 19. Si erano conosciuti nel giugno 1859 e per lui fu una autentica folgorazione. Per lei, un po’ meno. Giuseppina, nata il 17 marzo 1841 a Fino Mornasco (Como), era la figlia naturale, riconosciuta, del marchese Giorgio Raimondi Mantica Odescalchi. Ardente mazziniana, abituata dal padre agli ideali patriottici, bella ragazza molto sicura di sé, Giuseppina conduceva una esistenza decisamente fuori dalle regole dell’epoca. Con un calesse a doppio fondo oltretutto, faceva la spola tra la Lombardia e la Svizzera per portare dispacci e forse anche armi a quanti erano riparati nel Canton Ticino per non essere arrestati dagli Austriaci. Alla fine del 1859 comunque, tutti o quasi sapevano di un rapporto più intenso con un giovane ufficiale bergamasco celibe, Luigi Càroli, dopo un chiacchierato intreccio, forse esagerato dallo stesso protagonista per ostentazione, con un altro ufficiale, il maggiore Pietro Rovelli. Subito dopo il matrimonio, il 24 gennaio, celebrato nella piccola chiesa della villa del Marchese, qualcuno consegnò a Garibaldi un biglietto nel quale si faceva diretto riferimento ai trascorsi amorosi di Giuseppina e, non bastasse, al fatto che la ragazza fosse incinta. Affrontata a viso aperto, Giuseppina non negò e Garibaldi a questo punto, dopo alcune frasi colorite verso la ragazza, salì a cavallo per non tornare più. Questi i fatti. Forse. Come si può immaginare, a molti patrioti questa infatuazione di Garibaldi non andava proprio giù. L’unità d’Italia infatti era ormai alle porte e non si poteva pensare di realizzarla senza il condottiero vincente. Così, all’inizio provarono a dissuaderlo. Ma tutto sembrò inutile. Meno il complotto. Rovelli disse infatti che all’epoca venne contattato da Alberto Mario e da sua moglie, Jessie Meriton White, entrambi grandi amici di Garibaldi, per «trovare una soluzione immediata» a questa vicenda. Vero? Falso? Comunque sia, sette mesi dopo Giuseppina dette alla luce un bimbo nato morto, quindi convisse in Svizzera per qualche tempo con il Càroli, si rifiutò sempre di tornare sull’argomento, sposò in seguito il patriota Lodovico Mancini ed ebbe una figlia. Morì a Birago, frazione di Lentate sul Seveso (Monza Brianza), nel 1918.