ItaliaOggi, 24 aprile 2019
Germania: ristoranti che evadono
Ricevuta o fattura? È la domanda di prammatica quando si tratta di pagare il conto in Italia. Se ti conoscono, non chiedono, e ti arriva un foglietto con una cifra scritta a matita. Sei un amico, e chiudi un occhio. Questo secondo i pregiudizi. A Roma vado da 40 anni in un ristorante vicino a casa, i camerieri nel frattempo sono diventati proprietari, sono sull’orlo della pensione, eppure mi portano sempre un conto regolare, mi offrono una sambuca alla fine, o un prosecco all’inizio. E non credo che siano gli unici onesti.A Berlino non ti chiedono nulla, il conto in regola per te e per il fisco è unico. Ma se vuoi detrarlo dalle tasse, al Finanzamt devi indicare chi hai invitato, e il nome dovrebbe essere in rapporto alla tua attività. I tedeschi non evadono? Altro pregiudizio, solo che da loro è più difficile, e rischioso. Se esageri, finisci in galera. In questi mesi si eseguono controlli a tappeto sui ristoranti cinesi. Uno a Berlino, vicino a casa, era frequentato solo da cinesi. Doveva essere buono, e ci andammo anche noi. Poi lo chiusero. Serviva carne di cane ai clienti. Non a noi europei, è un piatto prelibato e molto caro. Ma non era, e non è, proibito semplicemente perché la legge non aveva previsto che venisse messo sul menu anche il miglior amico dell’uomo. I cinesi sono controllati perché non pagano le tasse, e non scarabocchiano il conto su un foglietto. Sono più ingegnosi.
In Bassa Sassonia, informa Der Spiegel, due fratelli sono in galera, Siu Fan P., 58 anni, e Siu Hong P., di 56, in attesa di processo, che si prevede complicato. La sentenza è prevista a tardo autunno. I periti dell’accusa faticheranno per dimostrare il complesso meccanismo dell’evasione. I fratelli hanno sviluppato un sistema di incasso ultratecnologico, il Multiway che vendevano ai ristoratori loro connazionali, in grado di truccare il conto elettronicamente. Il danno per il fisco ammonterebbe ad almeno mezzo miliardo di euro, probabilmente molto di più. Nel computer della coppia gli ispettori delle finanze hanno scovato un migliaio di indirizzi di ristoranti cinesi in tutta la Germania. Ma in tribunale bisognerà dimostrare che il Multiway è stato realmente usato per manipolare i conti, averlo comprato non basta come prova.
In sintesi, il conto veniva battuto regolarmente, ma Multiway chiedeva quanto dovesse essere realmente registrato per il fisco, e con un clic l’aragosta alla cantonese veniva trasformata in un’insalata. È partito il controllo a tappeto: a volte con metodi antiquati, un ispettore si spaccia per cliente e prende nota dei commensali in sala, poi si contano le ricevute realmente registrate. Sono sospetti i locali dove la maggioranza dei clienti paga con carte di credito, conti che non è facile manipolare. E vengono fatti sparire i clienti che hanno pagato in contanti.
Nei mesi scorsi, gli ispettori hanno controllato 1.132 locali sugli oltre 15 mila di Berlino, dai ristoranti alle pizzerie, ai chioschi di würstel, non solo i cinesi per evitare accuse di razzismo. Nel 95% dei casi si sono riscontrate irregolarità più o meno gravi. In realtà, sospetta il Finanzamt, non solo i cinesi barano: su un milione e 700 mila casse elettroniche esistenti in Germania, in 750 mila esercizi, dagli alberghi alle pensioni alle trattorie, quanti sono in regola? Non serve il sistema alla cinese, manipolano tutti, compresi i tedeschi: il trucco si scopre per caso, per una distrazione del gestore. Ha cancellato un filetto ma ha lasciato in conto le patatine di contorno. Il danno per il fisco potrebbe ammontare a una trentina di miliardi all’anno.
Si corre ai ripari: dall’anno venturo tutte le casse in Germania dovranno essere dotate di una Technische Sicherheitseinrichtung, termine teutonico che vuol dire sistema tecnico di sicurezza, semplificato in Tse, regolarmente certificato da un bollino del Finanzamt. Un’operazione colossale e una spesa di milioni per gli esercizi. Ma c’è un «aber», cioè un ma: il Tse non esiste, deve ancora essere progettato e collaudato. I tecnici rimangono scettici: l’operazione Tse durerà alcuni anni. Il ministro delle finanze, il socialdemocratico Olaf Scholz, rimane tranquillo e rassicura: il controllo contro i trucchi alla cinese avverrà puntualmente. Se ci saranno ritardi, all’esercente basterà comunicare che ha dei problemi, e potrà continuare a incassare come prima.