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 2019  aprile 24 Mercoledì calendario

Un ponte coi cinesi nei Balcani

Pechino moltiplica i progetti infrastrutturali nell’Est e nel Sud dell’Europa. Il colosso pubblico China Road and Bridge Corporation si è aggiudicato un cantiere finanziato per l’85% con fondi dell’Unione europea: quello per la costruzione del ponte di Pljesac, attualmente in costruzione in Croazia. Di importanza strategica per Paese balcanico, il ponte, lungo 2,4 chilometri, collegherà, a Sud, la città Dubrovnik al resto della costa croata. Così la Croazia non sarà più divisa in due. Per questo motivo il ponte è percepito come il simbolo dell’unificazione croata. A volte si impiega un’ora per passare la dogana e altrettanto al ritorno.La società cinese è la prima a eseguire lavori infrastrutturali di grande portata sul territorio dell’Ue. E sa di essere attesa al varco. La Cina vuol farne un esempio per l’insieme dei propri progetti nei Balcani. I lavori di costruzione del ponte sono iniziati nell’estate scorsa e stanno procedendo in maniera spedita, tanto da essere in anticipo sul cronoprogramma. C’è ancora da attraversare una striscia di una decina di chilometri che costituisce l’accesso della Bosnia Erzegovina alla fascia costiera. Il cantiere va vanti in maniera spedita e i cinesi vogliono permettere di rimediare a un’assurdità storica. La Croazia ha aperto le porte al gruppo di costruzioni statale cinese che è risultato meno caro del 20% rispetto a un’impresa austriaca.
Nella regione stanno arrivando in maniera massiccia turisti cinesi anche se sarebbero necessari voli diretti e gli stessi negozi di lusso di Milano e Parigi per essere ancora più attrattivi.
Atene, per la Cina, è già una porta d’accesso all’Europa con il passaggio, nel 2017, del controllo del porto greco del Pireo in mani cinesi. Pechino vorrebbe stabilire un corridoio regionale di infrastrutture per la distribuzione dei propri prodotti, ma anche per assicurarsi delle amicizie strategiche, secondo quanto ha riportato Le Monde.
L’Europa centrale, orientale e meridionale ha bisogno di investimenti, di infrastrutture. In Montenegro gli operai cinesi costruiscono un tratto di 41 chilometri di una autostrada che il governo prolungherà a 165 chilometri dalla costa alla frontiera serba, passando dalla capitale Podgorica. Un prestito cinese ha fatto salire il debito del paese all’80% del pil, mentre il traffico generato non permetterà di rendere redditizio l’investimento. E lo Stato non ha i mezzi per finanziare i tratti successivi. I critici lamentano il fatto che si possa arrivare a vedere un primo paese europeo cadere nella trappola cinese del debito, fenomeno già ben conosciuto per esempio dallo Sri Lanka, secondo quanto ha riportato Le Monde.
Le opportunità offerte dalla Cina fanno sognare gli altri paesi. I fondi che i cinesi investono nelle infrastrutture che rientrano nel progetto della «Nuova via della seta» è qualcosa di mai visto prima su scala mondiale, secondo quanto ha detto a Le Monde, Ernest Svazic, sindaco di Krapinske Toplice, stazione termale di 5.400 abitanti a 45 chilometri a nord ovest di Zagabria, la capitale croata.