Libero, 24 aprile 2019
A lavorare con Macron si diventa matti
L’Eliseo sotto inchiesta per mobbing. È quanto rivelato dal quotidiano online francese Mediapart, sulla base di un documento dove il ministero dell’Interno ha scritto che le condizioni di lavoro all’interno del palazzo presidenziale sono state la causa della malattia professionale di un’ex dipendente, Marc, 50 anni, che oggi soffre di una «sindrome ansioso-depressiva di forte intensità», secondo il referto di un medico esperto. Nel documento, datato 28 febbraio, viene indicato che i disturbi di Marc «devono essere riconosciuti come direttamente legati alle sue condizioni lavorative». È un brutto affaire quello che Mediapart ha portato a galla dopo quasi un anno dall’apertura dell’inchiesta preliminare da parte del procuratore della Repubblica di Parigi (il fascicolo è stato aperto nel giugno del 2018). Un’affaire che racconta il lato buio dell’hollandismo e del macronismo e i ritmi di lavoro disumani che nei mesi scorsi erano già stati oggetto di articoli sui media francesi. Come raccontato dal giornale parigino, Marc è in malattia dall’ottobre 2017, quando il suo stato di salute e psicologico, dopo due anni di mobbing e umiliazioni, non gli ha più permesso di continuare a lavorare. Marc è entrato all’Eliseo nel giugno 2007 come capo dell’ufficio della corrispondenza dei cittadini, incaricato di occuparsi delle 1500-2000 lettere quotidiane che arrivavano al presidente della Repubblica. «Entrare all’Eliseo, era per me un’ascensione, un successo professionale. Non era un trampolino, ma il coronamento di un percorso. Mandato dopo mandato, però, la situazione si è degradata», ha dichiarato Marc a Mediapart. Durante il quinquennio di Sarkozy, durato fino al 2012, non ci sono stati problemi. La situazione è precipitata nel settembre del 2016, alla fine del quinquennio di Hollande e con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali. guerre interne Un periodo, racconta Marc, dove sono iniziate «le guerre tra i funzionari» e ognuno cercava di schiacciare l’altro per avere il posto migliore. «La gerarchia favorisce questo genere di comportamenti. Alla fine, doveva soltanto contare i morti. Fa parte del sistema», ha spiegato l’ex dipendente dell’Eliseo a Mediapart. Tre sue colleghe lo accusano di mobbing e molestie sessuali: tutte, però, riconosceranno in seguito di aver mentito. Il problema è che nessuna di loro, come racconta il diretto interessato, è stata all’epoca sanzionata dalla Drh, la Direzione delle risorse umane dell’Eliseo. Nel gennaio 2017, stremato dal clima malsano, Marc decide di sottomettersi alla prima expertise. Nel referto, il medico parla di un «contesto di manifesta rivalità professionale (…) che ha delle ripercussioni psicologiche sul suo stato di salute» e segnala il mantenimento, da parte della Drh, di una «pressione ambigua» nei suoi confronti. Ma nonostante le accuse infondate e un giudizio annuale che lo presenta come «leale, devoto e competente», il funzionario viene retrogradato di ruolo, da capo a vice. «È stato un altro duro colpo da superare», ha confessato a Mediapart. La sua uscita di scena è stata accelerata dall’arrivo all’Eliseo di Macron nel maggio 2017. Cinque mesi dopo, è convocato dal direttore del suo servizio che gli indica di aver ricevuto due lettere anonime che contengono nuove accuse nei suoi confronti sulla sua vita personale e professionale. nessun aiutO L’Eliseo, contrariamente al protocollo, non avvia nessuna procedura interna per proteggerlo, e nel febbraio del 2018 lo informa che non potrà ricoprire più alcuna funzione. «Non c’è limite al loro disprezzo. Sono ancora in cura perché lo choc è stato violento – ha detto Marc -, ma mi batterò per ritrovare la dignità che hanno provato a togliermi».