Corriere della Sera, 24 aprile 2019
Come si vive da centenari
E se il segreto della longevità, come sembrano suggerire Kirk e Anne Douglas, fosse vivere con la persona più «difficile» del mondo? Il club dei centenari planetari conta mezzo milione di soci. In Italia sono 17 mila. In Giappone, che dopo Hong Kong vanta la percentuale più alta, l’88 per cento dei 70 mila «over 100» è donna. Un sodalizio di vedove. È così anche negli Usa, dove i super vecchi sono 80 mila su quasi 330 milioni di abitanti. Superare in due l’asticella del secolo è cosa rara. Ma quante case possono vantare due centenari, un Oscar alla carriera e un Picasso in salotto?
Soltanto una: villa Douglas a Beverly Hills. Kirk ha compiuto 102 anni il 9 dicembre scorso. Anne Buydens, sua moglie dal 1954, ha superato ieri quota 100. Rispetto agli standard di Hollywood, la loro è una piccola residenza. Ci abitano da una ventina d’anni. Quando si avanza nella vecchiaia, scale e ascensori diventano ostacoli. Avendo 202 anni in due, Anne e Kirk non appaiono in splendida forma. Ma se ne infischiano.
C’è una foto che rende bene il senso del loro superno amore: sono su un marciapiede di Beverly Hills, in una giornata di sole, e viaggiano su due carrozzine blu sospinte da una coppia di badanti. Non si guardano, non ce n’è bisogno: sanno probabilmente tutto l’uno dell’altra. In una recente intervista Kirk ha definito Anne «la donna più difficile che abbia mai incontrato». Lei raramente si è lasciata andare a simili complimenti. Ma fin da subito, prima ancora delle nozze, aveva fatto capire all’impettito Spartaco di che pasta era fatta: per una festa a Parigi, la città dove a quel tempo viveva, Anne fece trovare a Kirk molte delle donne con cui era andato a letto. «Quando entrai non ci potevo credere – ha raccontato l’attore almeno un centinaio di volte, dal vivo e nelle pagine di alcuni dei suoi dodici libri di memorie – Ah! Anne sa sempre tutto».
Tutto. La fama di «cattivo ragazzo» ha accompagnato a lungo Issur Danielovitch Demsky, in arte Kirk Douglas, figlio di un emigrato russo venditore di stracci e di una contadina ucraina arrivati in America agli esordi del Novecento. Per il centenario della sua nascita, Santi Urso per «Marilyn» del Corriere ha raccontato magistralmente le gesta e la psiche dello «sguardo più penetrante di Hollywood». La lista dei suoi flirt è leggendaria: da Rita Hayworth a Joan Crawford, da Marilyn Monroe ad Anna Maria Pierangeli. È proprio in Europa, inseguendo «l’amore italiano di James Dean», che Kirk scopre di provare qualcosa di più che ammirazione professionale per l’altra Anna, l’assistente bilingue che aveva conosciuto a Parigi nel 1953. Miss Buydens è una belga-americana che si guadagna la vita traducendo e sottotitolando film americani. Mister Douglas è già un uomo divorziato, dopo il matrimonio in panne con Diana Dill (la mamma del futuro attore Michael Douglas). Kirk è inquieto, a suo modo insicuro. Uno capace di andare dallo psicologo per avere rassicurazioni circa la sua supposta impotenza. «Ieri ho fatto cilecca», gli dice. Replica:«E quando è stata l’ultima volta che è andata bene?». Kirk: «Bé, tutte le 29 notti precedenti». E il dottore: «Figliolo, si dice che anche Dio dopo il sesto giorno abbia riposato».
Sono aneddoti da film, vite che sembrano sceneggiature. L’esistenza della coppia più longeva di Hollywood ha avuto pagine drammatiche. La morte di un figlio, Eric, nel 2004, per overdose. Hanno reagito a loro modo, con filantropia, aiutando gli altri in difficoltà. La causa dell’Alzheimer (che aveva colpito il papà di Kirk), il diritto allo studio per i figli delle minoranze. L’attore ha sempre votato democratico (e per questo ha litigato con l’amico John Wayne). Da quando un ictus l’ha colpito nel 1996, parla con difficoltà. Ha anche pensato di farla finita. «Ma il pistolone era troppo grosso e mi ha ferito il labbro e così ho lasciato perdere». In realtà, narrano le cronache, è stata Anne, «la donna più difficile che ho mai incontrato», a ricucire l’amor proprio di uno Spartaco ferito. Ci si ama per quel che si è. Anche da centenari. Anche se si arranca su due carrozzine, persi nei propri pensieri.