La Stampa, 23 aprile 2019
Su Taranto il peso dell’ex Ilva
Il dossier Ilva è sistemato? L’intesa di settembre, che ha sancito il passaggio al gruppo Arcelor, ha messo in sicurezza 10.400 posti ma ha anche mandato in cassa integrazione 2.500 operai. Tant’è che nei primi 3 mesi di quest’anno in provincia di Taranto la cig sia schizzata del 1927% a quota 5,4 milioni di ore. L’avvio dei nuovi ammortizzatori sociali coincide di fatto con una svolta nella vicenda dell’Ilva ma non risolve certo tutti i problemi di Taranto, anzi.
L’economia della zona resta molto depressa, c’è l’indotto sempre in grossa sofferenza, e poi - come è noto - resta irrisolta la questione ambientale. Ne ha parlato l’arcivescovo Pierluigi Santoro in occasione delle celebrazioni della Settimana Santa e a ruota il sindaco, Rinaldo Melucci, ha colto l’occasione per criticare i vertici di Arcelor lamentando «un clima di semplificazione generale, come se dai report ricevuti in questi giorni non si evincano ancora criticità sanitarie per i tarantini». Secondo il primo cittadino «Arcelor Mittal ha fatto fin qui per Taranto troppo poco e lo ha fatto molto male».
Nella città dei due mari domani arriva il vicepremier Luigi Di Maio che ha in programma di incontrare le associazioni ambientaliste e cercare di ricucire lo strappo di settembre. Nella città che alle ultime politiche aveva tributato a 5 Stelle un vero e proprio plebiscito molti si sono infatti sentiti traditi dal voltafaccia dei pentastellati che, anziché chiuderla, hanno dato il loro assenso alla cessione dell’Ilva. Di Maio presiederà il tavolo istituzionale dedicato al Contratto di sviluppo dell’intera area e con lui ci saranno 4 altri ministri (Lezzi, Grillo, Costa e Bonisoli). In discussione 39 progetti per un controvalore di 1 miliardo. Visto il clima il governo rischia forti contestazioni: per questo è prevista la nutrita presenza di agenti in assetto antisommossa.