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 2019  aprile 23 Martedì calendario

Sui refusi

Leonardo Sciascia, scrive Salvatore Silvano Nigro a proposito del ventennale lavoro editoriale (per Sellerio) dello scrittore siciliano, aveva il terrore dei refusi: «quegli insetti impertinenti che frastornano la lettura con i loro ronzii senza senso (rendendosi responsabili di sabotaggi, quando il senso lo danno)». Definizione perfetta (di Nigro). Gesualdo Bufalino riuscì a sventarne alcuni e il suo amico Leonardo gliene fu eternamente grato. È vero che i refusi più infami (e infamanti) capovolgono il significato di una parola o di una frase, rendendo irrimediabile l’errore e ridicolo chi lo commette. Come quello che, in un manifesto, ha tradito il Pd, la cui ammirevole intenzione di salvare l’umanità dalle emissioni inquinanti è inciampata in una «o» minuscola che ha trasformato la molecola di anidride carbonica (CO2) in cobalto (Co2), scatenando l’ironia, sempre in agguato, dei social. Nei Fiori italiani, il grande scrittore Luigi Meneghello ricordava che nel 1940 si era verificato a Trieste il «refuso del secolo»: per una svista del correttore di bozze il podestà «baciò la mona della Regina». A volte, diceva lo stesso Meneghello, il refuso salva dalle ovvietà: e citava quel tale autore che avrebbe voluto banalmente «lottare contro la sua colpa» e invece si trovò, in modo ben più conturbante per il lettore, a «lottare contro la sua polpa». Prima o poi ci cascano tutti: chi è senza polpa scagli la prima pietra. A volte il diavolo ci mette la coda. Altre volte interviene una manina malevola simile a quella misteriosa che in dicembre «corresse» il decreto fiscale per ampliare il condono. Anni fa lo scambio nel titolo di un giornale ticinese trasformò in parlamentare «senegalese» un deputato sangallese (cioè di San Gallo) della destra in odore di xenofobia. José Saramago costruì un intero romanzo sull’intervento beffardo di un revisore di bozze, al quale bastò aggiungere un «non» nella cronaca nazionale portoghese del 1147 per stravolgere il corso degli eventi storici: partendo dall’ipotesi che i crociati «non» contribuirono alla riconquista di Lisbona assediata dagli arabi. Di natura opposta fu invece l’increscioso caso di cui si resero responsabili i tipografi di una Bibbia stampata a Londra nel 1631: in un passo dell’Esodo, la caduta di un «not» provocò lo scandalo di un sesto comandamento alla rovescia che consigliava di «commettere adulterio» («Thou shalt commit adultery»). Reato colposo (e polposo e colloso e anche corposo).