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 2019  aprile 21 Domenica calendario

“LEGAMI” FAMILIARI – LA SCIOCCANTE TELEFONATA DELLA 17ENNE AMERICANA CHE ALLA POLIZIA HA RIVELATO DI VIVERE SEGREGATA E INCATENATA IN CASA INSIEME AI SUOI 13 FRATELLI: “I MIEI GENITORI CI PICCHIANO. NON SO SE QUALCUNO DI NOI ABBIA BISOGNO DI CURE MEDICHE. L’ULTIMA VOLTA CHE HO FATTO IL BAGNO È STATO UN ANNO FA” – QUANDO GLI AGENTI SONO ENTRATI NELLA CASA DEGLI ORRORI… -

I media americani l’hanno ribattezzata «la casa degli orrori». Tredici ragazzini , segregati in casa, incatenati e picchiati, denutriti. È quando ha scoperto la polizia della California nel gennaio del 2018 dopo la chiamata di una 17enne al 911. Ora i genitori rischiano 25 anni di carcere.

La vicenda è venuta alla luce nel gennaio dello scorso anno quando Jordan, 17 anni, ha chiamato il 911 dopo essere riuscita a scappare dalla casa in cui viveva a Riverside, California. Al numero di emergenza aveva raccontato che i suoi fratelli e sorelle erano «incatenati in casa».

All’operatore che le chiedeva dove si trovasse aveva risposto: «Non lo so, non ero mai uscita prima d’ora». «I miei genitori ci picchiano, le mie sorelle adesso sono legate con delle catene» aveva spiegato nella telefonata durata circa 20 minuti.

«Non so se qualcuno di noi abbia bisogno di cure mediche - aveva aggiunto la ragazza - so che a volte non si respira, in casa, e che l’ultima volta che ho fatto il bagno credo sia stata un anno fa».

Le forze dell’ordine erano riuscite a localizzarla, e così avevano scoperto che quello che Jordan aveva raccontato loro era vero. David Turpin, 57 anni, e la moglie Louise, tenevano segregati in casa i loro 13 figli. La maggior parte di loro non era mai andata a scuola, tutti loro (tra maschi e femmine di età compresa fra i 2 e i 29 anni) erano fortemente denutriti, una delle figlie, di 11 anni, aveva le braccia di un neonato.

Picchiati, legati, privati del cibo, a volte rinchiusi in vere e proprie gabbie, così vivevano questi tredici ragazzi. La vicenda era stata tenuta riservata fino al processo, che si è aperto davanti al tribunale di Riverside, e nel quale i due genitori rischiano una condanna a 25 anni di carcere per aver maltrattato e imprigionato i loro figli.