il Giornale, 21 aprile 2019
In Botswana un enorme diamante blu
I diamanti brillano al sole, con i diamanti si possono tagliare anche le pietre, ma dai diamanti non nascono i fiori. Forse, per citare Marylin Monroe, si potrebbe ricordare la canzone Diamonds are a girl’s best friend. Poi, ci sono anche i diamanti insanguinati, basti pensare al film Blood diamond. Ma stavolta parliamo di un rarissimo diamante presentato a Gaborone, che potrebbe gareggiare con il famosissimo con diamante «Hope» trovato presumibilmente a Golconda, in India.
Mercoledì, il Botswana ha svelato il diamante blu più grande mai ritrovato nel Paese: la scoperta è stata rivelata dall’Okavango Diamond Company (Odc) interamente di proprietà statale. Grande 20,46 carati, taglio ovale, classificato come VVS2, una delle classificazioni più pure ottenibili da un diamante fancy blue. La sua tinta è il risultato del boro minerale incluso all’interno della gemma, presente nelle rocce degli oceani antichi 1-3 miliardi di anni fa, spiega un comunicato dell’Okavango Diamond Company.
La preziosa pietra è stata soprannominata the Okavango Blue, in onore del Delta dell’Okavango, il fiume del Botswana. Tagliata da una pietra grezza di 41,11 carati, trovata nella miniera di Orapa, la pietra è di un insolito e vibrante blu. Lo potete vedere in un video su Instagram o sul sito internet che è stato creato appositamente per mostrare al mondo la scoperta. Tra tutti i diamanti colorati, le pietre blu sono le più rare. «È incredibilmente insolito che una pietra di questo colore e natura sia arrivata dal Botswana; una scoperta unica, che è rarissima come una stella nella Via Lattea», ha dichiarato Marcus ter Haar, l’amministratore delegato di Okavango Diamond Company. E anche se le stelle nella via Lattea sono (ahimè) miliardi e miliardi, il diamante è preziosissimo. Il confronto inevitabile è quello con il famoso diamante Hope.
Ma se Hope, conosciuto anche come Le bleu de France, conservato presso il Museo Nazionale di Storia Naturale degli Stati Uniti a Washington D.C, è più grande e misura 45,52 carati, il valore dell’Okavango Blue sta nella sua chiarezza. Infatti, il Gemological Institute of America (Gia) ha classificato il nuovo diamante del Botswana come «very very slightly included» o VVS2, che significa che ha piccolissime inclusioni o imperfezioni interne. Due livelli sotto la perfezione assoluta.
In confronto, Hope ha ricevuto un voto «Very slightly included» o VS1: quattro livelli sotto la perfezione assoluta. In pratica, la purezza di Hope è più bassa anche se il diamante è più grande.
Pare che la vendita di Okavango Blue sia prevista entro la fine dell’anno, ma non si sa altro, specie il suo prezzo di mercato. Certo, lo si può confrontare con altri pezzi. L’anno scorso, il diamante blu Farnese, donato nel 1715 a Elisabetta Farnese, regina di Spagna, era stato venduto da Sotheby’s a Ginevra per 6,7 milioni di dollari. Certo aveva un valore storico incommensurabile, ma misurava 6,16 carati. Il Cullinan Dream, invece, enorme e blu, era stato venduto da Christie’s a New York per 25,4 milioni di dollari, superando tutti i record e diventando la gemma più costosa del suo genere mai battuta all’asta.
Il Botswana è un Paese produttore di diamanti. Ma anche di nichel, rame, carbone e minerale di ferro. Le pietre eterne di ODC, incluso l’Okavango Blue, il provengono da Debswana, la principale azienda mineraria di diamanti del Botswana che rappresenta il 98% della produzione nazionale di diamanti.