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 2019  aprile 21 Domenica calendario

Alitalia, l’Ue fa i conti degli aiuti illegittimi

La notizia di una estensione a tempo indeterminato del prestito «ponte» concesso ad Alitalia nel 2017 e della trasformazione degli interessi in capitale della compagnia, è giunta alla Dg Concorrenza della Commissione Ue proprio mentre il team degli chief economist stava lavorando per quantificare l’aiuto illegittimo che lo Stato (cioè i contribuenti) dovrà recuperare da Alitalia. In assenza di commenti ufficiali della Commissione sulla bozza di decreto anticipata dal Sole 24 Ore, ci si affida alle valutazioni off the record dei tecnici, i quali considerano l’iniziativa del governo una mossa suicida, del tutto incompatibile con il diritto comunitario sugli aiuti di Stato. «Proprio mentre Bruxelles discute se non ci sia stata una violazione, ma a quanto ammonta il vantaggio illegale già ottenuto da Alitalia, si estendono le condizioni dell’aiuto. Ciò non potrà che peggiorare la situazione». 
La questione – spiega una fonte che conosce il dossier – non riguarda solo i 900 milioni di euro concessi in due tranche di 600 e 300 miloni, e i relativi interessi, ma anche il vantaggio che il prestito, concesso senza notifica alla Ue come impongono i trattati, ha prodotto per Alitalia. Già questo punto da solo bastava a far scrivere la commissaria Margrethe Vestager un anno fa al Governo che «in via preliminare (...) le misure di aiuto concesse ad Alitalia costituiscono un aiuto di Stato illegale». La Commissione si era mossa dopo le denunce di Ryanair, Adria Airways e International Airlines Group (British Airways, Iberia e Aer Lingus).
Gli economisti della Dg Concorrenza tengono conto anche del fatto che l’aiuto per il salvataggio «deve essere limitato all’importo necessario a mantenere il beneficiario in attività per sei mesi». Quel termine è stato ignorato più volte e già ad aprile 2018, la notifica dell’indagine approfondita non lasciava alcuno ulteriore spazio di manovra all’Italia. Veniva contestato con decisione che il prestito rispettasse le condizioni di mercato: «Le autorità italiane hanno confermato che Alitalia non ha nemmeno tentato di ottenere prestiti da banche private» scriveva la Vestager, esprimendo «seri dubbi» sulla capacità patrimoniale di Alitalia di rimborsare anche solo i 600 milioni del prestito iniziale. «In tali circostanze – recita uno dei tanti passaggi della lettera – è altamente improbabile che un operatore privato al corrente della valutazione di Alitalia avrebbe concesso il prestito iniziale a condizioni analoghe». Non serve un indovino per prevedere che, se la bozza del decreto crescita non sarà modificata, lo scontro con Bruxelles è destinato a inasprirsi.