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 2019  aprile 20 Sabato calendario

L’influenza ha ucciso 198 persone

nSi è conclusa la fase epidemica dell’influenza. Ma appare consistente il bilancio di questi mesi invernali e i contagi proseguono nonostante la bella stagione e il caldo record di questo inizio di primavera. Secondo il bollettino di sorveglianza pubblicato su Influnet, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) la scorsa settimana si sono registrati circa 99.000 casi che hanno fatto così salire a quota 8 milioni e 3mila le persone costrette a letto negli ultimi mesi. Un dato che si avvicina a quello della stagione 2017-2018, quando gli influenzati furono 8 milioni e mezzo. Molto al di sopra, comunque, delle previsioni che erano state fatte a ottobre, all’inizio della stagione influenzale 2018, quando gli esperti parlarono di cinque milioni di allettati previsti. Del bilancio non proprio positivo, vanno segnalate le 809 persone costrette alla terapia intensiva e le 198 persone che invece sono morte a causa dell’influenza aggressiva, a fronte dei 764 casi gravi del biennio 17-18 con 173 morti. I dati forniti da Influnet sono stati inviati da 576 medici “sentinella” che hanno segnalato 1,64 casi ogni mille abitanti: 4,7 nella fascia 0-4 anni; 1,96 nella fascia 5-14 anni; 1,62 nella fascia 15-64 anni; 0,83 nella fascia superiore a 65 anni. Tra le regioni più colpite ci sono la Sicilia, la Lombardia, il Lazio, l’Emilia Romagna e la Campania. Per fortuna la fase emergenziale del virus invernale è finita in tutta Italia. Il che non significa che non si registrino nuovi ammalati di influenza. Secondo le stime fornite da Repubblica sarebbero quasi 200mila gli italiani colpiti ogni settimana da virus primaverili, che colpiscono appunto durante il cambio di stagione, nel passaggio dall’inverno alla primavera. Le ragioni dipendono dal fatto che in questi periodi gli sbalzi termici sono alla base di un temporaneo blocco di un meccanismo di difesa importante dell’organismo. Fra i 200mila casi, spiegano gli esperti, ci sono principalmente infezioni da enterovirus, alla base della classica “influenza intestinale” e con sintomi quali mal di stomaco, mal di pancia, diarrea e vomito. Ma sono diffusi anche adenovirus, coronavirus e rinovirus, che causano raffreddori e infezioni delle alte vie respiratorie. Inoltre a volte può comparire anche febbre e malessere, il tutto però con sintomi solitamente più lievi rispetto a quelli dell’influenza invernale.