Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  aprile 20 Sabato calendario

Ryanair fa pagare i neonati

Arriva l’ultima trovata Ryanair per alzare artatamente il prezzo del biglietto di volo: anche i neonati entro i due anni pagano. Devono stare in braccio a un adulto (si presume la mamma o il papà), su uno dei posti dedicati (chissà perché sempre quelli vicini ai finestrini quindi più scomodi per chi dovesse aver bisogno di alzarsi) e devono pagare comunque 25 euro a tratta. La novità, pur non essendo mai stata pubblicizzata, è già in vigore. E come ormai è uso e costume della compagnia low cost irlandese, il viaggiatore se ne accorge solo alla fine della prenotazione, quando gli appare il costo finale. Sempre che sia particolarmente attento: infatti solo andando a spulciare nel dettaglio delle voci del prezzo, finalmente esce fuori il perché di quei 50 euro in più sul biglietto andata a ritorno. Un trucchetto utilizzato in passato anche per altri optional (tipo il bagaglio a mano) che è già stato più volte sanzionato dall’Antitrust. Solo che stavolta non si tratta di un trolley, ma del bebè. E mai nessuna compagnia fino ad ora ha fatto pagare per portare i neonati in braccio ai genitori. 
I SUPPLEMENTI A lanciare l’allert è la Federconsumatori: «La disperata corsa al guadagno di Ryanair sembra non avere più limiti. L’ultima trovata della compagnia irlandese – che ormai non è più molto low cost, considerando la lunga lista di supplementi applicati ai prezzi base – prende addirittura di mira i passeggeri più piccoli: il nuovo balzello è il supplemento neonati, cioè un extra di 25 euro a tratta per bambini al di sotto dei due anni. È inoltre importante segnalare che nella fase di selezione del numero e della tipologia dei viaggiatori (adulti, ragazzi, bambini o neonati) l’applicazione del sovrapprezzo per il bebè non viene chiaramente evidenziata».
Nel momento in cui si seleziona un neonato tra i passeggeri, infatti, appare solo un messaggio in cui si legge che i bebè di età inferiore ai 2 anni devono sedere in grembo all’adulto accompagnatore e non si fa alcun cenno al supplemento. I 25 euro a tratta vengono automaticamente inclusi nel prezzo del biglietto e l’acquirente li ritrova nel conto finale solo nell’ultima fase della prenotazione. «Una prassi non del tutto trasparente: un utente un po’ distratto o anche poco avvezzo alle prenotazioni online potrebbe non accorgersi dell’applicazione del balzello» dice Federconsumatori.
Intanto la compagnia, nonostante la multa di tre milioni di euro dell’Antitrust, fa ancora pagare il supplemento per il trolley. A bordo, gratuitamente, è possibile portare solo una borsetta piccola (40cm x 20cm x 25cm) così da poterla inserire sotto il sedile. Il classico trolley a mano per essere portato a bordo e sistemato nelle apposite cappelliere dal novembre 2018 deve pagare un supplemento. Il 22 febbraio scorso l’Antitrust ha sanzionato Ryanair considerando la pratica commerciale scorretta, in quanto il consumatore (esattamente come accade adesso per la tariffa bebè) si accorgeva del prezzo maggiorato solo una volta arrivato al conto finale. Così da rendere difficili le comparazioni con i prezzi degli altri vettori. L’Antitrust ha dato tempo 60 giorni a Ryanair (e anche Wizzair multata per lo stesso motivo per un milione di euro) per togliere il sovrapprezzo, anche eventualmente alzando il costo del biglietto standard (già comprensivo però del trolley a bordo). Fino a questo momento però Ryanair non ha ottemperato a quanto disposto dall’Autorità.