ItaliaOggi, 19 aprile 2019
Una esplosione di morbillo nel quartiere alla moda di New York
Allarme rosso a New York per l’esplosione di morbillo a Brooklyn, nel quartiere alla moda di Williamsburg. Ufficialmente il virus risulta debellato negli Stati Uniti a partire dal 2000. Invece, si sta espandendo a macchia d’olio nel quartiere al confine con l’East River. Una comunità, in particolare, è nel mirino delle autorità municipali: gli ebrei ultra-ortodossi. Dei 285 casi registrati dal 1 ° gennaio, e negli altri 465 registrati dall’ottobre 2018, la stragrande maggioranza riguarda persone di fede ebraica chassidica, e dei bambini che non hanno ricevuto nessun vaccino per morbillo, parotite, rosolia, secondo quanto riportato da Le Figaro.Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha lanciato l’allarme, obbligando più di 200 mila residenti di Williamsburg e dintorni a farsi vaccinare entro 48 ore. In caso contrario, agli studenti non immunizzati sarebbe stato vietato l’accesso alle loro scuole chiuse immediatamente.
Dunque, il rifiuto della vaccinazione da parte della comunità ebraica ultra-ortodossa e dei malati i provenienti da Israele sono all’origine dello scoppio del virus in Brooklyn. L’origine dell’infezione è noto: si tratta di viaggiatori che hanno fatto una visita in Israele nel mese di ottobre, quando lo stato ebraico conosceva un episodio estremamente contagioso. Il vettore di propagazione è anche identificato: yeshivot, scuole ebraiche che tradizionalmente beneficiano di favoritismo da parte del comune. Più di 40 casi sono stati associati con un singolo yeshiva Kehilath Yakov, che si trova 206 Wilson Street, proprio a Williamsburg. Questo è dove, alla fine di gennaio, uno studente avrebbe contaminato ventuno dei suoi coetanei.
Il movimento anti-vax sta conoscendo una grande crescita negli ultimi anni al punto da preoccupare seriamente le autorità federali. A Williamsburg, degli opuscoli sono stati distribuiti di nascosto invitando le famiglie a rifiutare i vaccini che, si legge, includerebbero il Dna del topo e diffonderebbero l’autismo. Queste voci sono state smentite ufficialmente dalle autorità, ma il sospetto rimane. Le vulnerabilità della società americana a questa piaga va oltre il caso degli ultra-ortodossi ebrei a New York. Il dibattito è stato rilanciato sulle molte esenzioni che permettono ai genitori americani di evitare le vaccinazioni obbligatorie per i loro figli per motivi personali o filosofici. Nella Contea di Clark, a Nord di Portland (Oregon), sono stati segnalati 65 casi di morbillo, tra cui 47 bambini sotto i 10 anni, quasi tutti non vaccinati.
Di fronte al morbillo, gli Stati federati prevedono di inasprire le proprie leggi, come la California che ha messo fine all’esenzione per motivi personali, nel 2015. Il Vermont ora vuole revocare l’esenzione religiosa, dopo aver rimosso le ragioni filosofiche quattro anni fa. In Arizona, Iowa e Minnesota il dibattito è aperto.