ItaliaOggi, 19 aprile 2019
Periscopio
Nel gergo del telecalcio la politica «non attacca la profondità». Uffa news, Dino Basili.Giovanni Bazoli era celebre per fare ogni giorno il tragitto Brescia-Milano in treno, andando a salvare il capitalismo nazionale in seconda classe, alzandosi per far sedere eventuali signore. Michele Masneri. Foglio.
Nei talk sembrano tutti delle Tina Cipollari, persino Massimo Cacciari. Aldo Grasso. Corsera.
Le sezioni dei partiti (comunista, socialista, democristano eccetera) sono state intitolate ai martiri della Resistenza; si sono regolarmente deposte corone nei sacrari dedicati a essi, nei raduni politici si sono cantate le canzoni della Resistenza. La battaglia rituale della Resistenza ha continuato e continua a infuriare decenni dopo che l’ultimo colpo è stato materialmente sparato. David Kertzer, antropologo americano, Riti e simboli del potere. Laterza.
La giovinezza di Marine Le Pen fu anche rabbuiata dalla fuga da casa della madre, Pierrette Lalanne. Dopo un matrimonio complice (fu Pierrette a suggerire a Jean di aggiungere quel Marie al nome, per attirare le elettrici devote della Vergine), l’unione si slabbrò. Venne a Montretout un giornalista per intervistare Pierrette sul marito e lei sparì col giovanotto. Poi, ebbe la faccia tosta di chiedere gli alimenti e Jean-Marie reagì: «Va’ a lavorare». La bionda tardona, per ripicca e per soldi, posò allora nuda su Playboy in un sontuoso servizio fotografico. Il titolo, ironizzando sulla ingiunzione di Jean-Marie, era: «Madame Le Pen lavora. Nuda». All’unisono le tre figlie, per bocca di Marine, ormai sulla ventina, la ripudiarono: «Dopo le foto, non possiamo più considerarla nostra madre. Una madre non è una pubblica discarica». Un’anticipazione della vis polemica di cui farà sfoggio successivamente. Giancarlo Perna, saggista politico. LaVerità.
Siamo stati molto amici, io e Federico Zeri. Veniva a dormire dai miei, a Ro Ferrarese. Rompemmo per un quadro, un trittico di Antonio da Crevalcore. Il miliardario di Federico offrì 600 milioni; il mio un miliardo. Zeri, per la prima volta, si sentì scavalcato. E si vendicò. Zeri, pur essendo pazzo, o forse proprio essendo pazzo, è stato il più grande critico del dopoguerra. Vittorio Sgarbi, storico dell’arte (Aldo Cazzullo). Corsera.
A Striscia, cambio della coppia, arrivano Michelle Hunziker (per lei sono 981 le puntate del tg satirico) e Gerry Scotti. Coppia affiatata, anche per la lunga coabitazione a Paperissima, un programma praticamente quasi gratis: costa quanto i taxi che Fabio Fazio paga per avere i suoi ospiti in studio e fa ascolti migliori. Conferenza stampa di Antonio Ricci, guru di Striscia la notizia.
Le forze impegnate nella cyberminaccia agiscono con corporazioni transnazionali, organizzazioni criminali, terroristiche, associazioni di hacker. In altre parole, viene manipolata la rete, la cui forza non sta nella sua impenetrabilità ma proprio nella capacità di essere accessibile e utilizzabile per fini non di pubblico servizio. Fabio Mini, già generale di corpo d’armata (Aldo Forbice). LaVerità.
Il mondo dello spettacolo l’ho amato da sempre. Nel ’54 in casa c’era già il televisore. Io, avrò avuto 5 anni, guardavo Giancarlo Cobelli che faceva il mimo, Raf Vallone nel Mulino del Po, Paolo Stoppa nel ruolo di Carlo Day, Mario Scaccia nella Pisana, Ernesto Calindri, Mario Valdemarin. Pensavo «voglio diventare come loro». Ma loro non sono mai andati in giro di sera vestiti strani. «A 14 anni volevo uscire dalla Montagnola ed entrare nella Dolce Vita. Dovevo farmi notare e il travestimento mi veniva naturale». Renato Zero, cantante (Roberto Gobbi). Sette.
Pio XII era stato nunzio apostolico a Berlino, dunque prestava molta attenzione al mondo protestante, che confutava la presenza dei resti mortali di Pietro sotto l’altare papale della Confessione. Cercava la prova e la trovò. Ma sarebbe bastato considerare che non vi era alcun motivo al mondo per cui Costantino facesse erigere una basilica proprio qui, fra gli acquitrini, sulla terra argillosa, in quelli che Tacito nelle Storie chiama «gli infami luoghi del Vaticano». Pietro Zander, archeologo vaticano (Stefano Lorenzetto, scrittore). Corsera.
Sono diventato giornalista a 19 anni. Due mesi dopo la maturità. Mia madre, che lavorava con il magistrato Beria d’Argentine, mi mise in contatto con sua figlia. Era sposata con Gianni Farneti, che reggeva la redazione romana di Panorama. Era il settembre 1974. Panorama era pieno di giovani usciti dal ’68, non dicevano no a nessuno. Filippo Ceccarelli, giornalista parlamentare. (Concetto Vecchio). il venerdì.
Il presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, fu eletto il 15 gennaio 2005 per un mandato di quattro anni, che è scaduto il 14 gennaio 2009 (dieci anni fa). Il Consiglio nazionale palestinese, con le funzioni di parlamento, è stato eletto una volta sola, il 25 gennaio del 2006. Non si è più riunito dopo la guerra civile fra Hamas e Fatah. È proprio questa la differenza fra le due parti in causa: da una parte (Israele) c’è un premier che deve rispondere agli elettori e deve valutare il costo, in termini di vite umane, di una eventuale guerra; dall’altra c’è una cleptomania che risponde solo a se stessa e che usa il proprio popolo come carne da macello. Alessandro Parravicini. il venerdì.
La famiglia svolge a mio giudizio un ruolo fondamentale e insostituibile nel processo di umanizzazione della vita. Oggi il suo indebolimento non deriva tanto dal superamento in corso di una concezione solo naturale del legame familiare, ma dalla intrusione traumatica dei miraggi del mercato, del mito del successo individuale, del profitto a ogni costo che sembra distruggano alle fondamenta ogni discorso educativo. La famiglia deve fronteggiare una deriva che sembra destituirne ogni ruolo simbolico. Ma la sua funzione resta fondamentale. Pensiamo per esempio all’importanza della testimonianza che un figlio può ricevere dall’amore che unisce i suoi genitori. È quella la prima versione dell’amore che lascia fatalmente delle tracce. Respirare l’amore nel legame familiare prepara all’amore. Massimo Recalcati, psicanalista (Massimo Calvi). Avvenire.
Quando penso ai miei nipoti mi chiedo che cosa lascio loro, quali valori sono ancora in grado di trasmettere. Le possibilità che ho avuto da giovane vorrei che l’avessero loro oggi. Puoi anche mirare lontano ma deve esserci una luce sfolgorante che ti chiama. Giannola Nonino, regina della grappa (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Il destino è un torrente che improvvisa ogni giorno il suo corso. Roberto Gervaso. Il Messaggero.