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 2019  aprile 19 Venerdì calendario

Lo stile di Billie Eilish

Il fisico atletico, lo sguardo di ghiaccio incorniciato da sopracciglia folte, una bocca carnosa e una voce d’angelo, oltre che i suoi bei 17 anni, avrebbero potuto fare di Billie Eilish una nuova Lolita da concerto, stile Britney Spears o Miley Cyrus. Sarebbe bastato qualche top aderente che lasciasse scoperta la pancia, shorts vagamente inguinali e un manager esperto in girl band. Invece la cantautrice americana idolatrata da tanti suoi coetanei, accolta da Justin Bieber al Coachella Festival in California, 10 milioni di ascolti per il suo brano di debutto, Ocean Eyes, nel 2016, ultimo album appena uscito When We All Fall Asleep, Where Do We Go?, 18,5 milioni di follower su Instagram, sfoggia felpe extralarge, tute, pantaloni cargo col cavallo bassissimo e bermuda da basket, oltre alle immancabili sneaker.
LA CAPIGLIATURA A chi alza un sopracciglio critico di fronte al mix di colori adrenalinici che non risparmiano nemmeno la capigliatura, che passa con nonchalance dal verde al blu elettrico all’argenteo, risponde che le piace vestirsi strano. Non lo fa per essere un personaggio sul palco, dice, ma il comfort è la sua linea guida nella scelta dell’abbigliamento di ogni giorno. Gli abiti fuori misura che la coprono completamente, evitano la sessualizzazione tanto in voga tra molte teen idol. A questo aggiunge un’espressione che ha parecchio del broncio costante dell’adolescenza e del dolore unito a rabbia, che è parte importante della musica di ogni nuova generazione. Il sorriso è scarsamente contemplato, perché la ragazza preferisce essere (o apparire) scontrosa e conflittuale, magari furba piuttosto che civettuola e carina. Il suo senso per l’anti-fashion, però, come da paradosso, piace moltissimo, soprattutto a quella generazione Z che la ascolta, così che fioccano siti con consigli su come replicarne lo stile.

OUTFIT DOPPIA C Billie Eilish non disdegna. A settembre era in prima fila alla sfilata di Calvin Klein e a un esclusivo party Chanel si è esibita in outfit doppia C condito con quell’infinità di catene e anelli che sparge sempre su di sé in misura copiosa. La ragazza non esclude di creare una sua linea di vestiti in futuro, ma intanto studia i suoi accostamenti con molta attenzione. Nel caldo torrido di Indio, prima del concerto Coachella, andava beatamente in giro con caldissimi pantaloni di pelliccia blu, una t-shirt verde virante al neon e un gilet di pelle col logo Louis Vuitton. I marchi devono essere sempre in evidenza, anche quello dell’omino storto che la rappresenta: li indossa mastodontici, tanto da privilegiare maglie e giacche di Tsuwoop, che stampa firme fake con intensità maniacale su ogni tipo di capo.
Billie apprezza le sneaker di Under Armour, magari in edizione speciale, o Nike, abbinate in colori differenti, oltre che alcuni capi di Marcelo Burlon, Y-3, Supreme, Balenciaga e Gucci. Questi ultimi due, non a caso, hanno fatto dei completi oversize e degli abbinamenti azzardati, insomma il brutto spettacolarizzato, la loro carta vincente.
Con lo stile anti-silhouette la cantante tocca proprio quel lato negativo che gli adolescenti sanno di avere guardandosi allo specchio e che non hanno ancora imparato a dissimulare, pur essendo esperti di selfie e filtri Instagram. La Eilish, poi, non sfoggia solo giubbotti acetati, salopette e gonne longuette fintamente da brava ragazza destinati a chi ha una certa disponibilità economica, perché non dimentica di venire da una famiglia modesta e dalla periferia di Los Angeles, non certo da Beverly Hills.

LA LIBERTÀ Si diverte a esplorare territori ignoti e seguendo il mantra della sua canzone Bad Guy, ovvero faccio quello che voglio quando voglio, ha trasformato una borsa del’Ikea in una maglietta, usa le gambe dei pantaloni come maniche, taglia le camicie e i lembi diventano fasce o cinture, indossa le t-shirt rivoltate e le felpe sono spesso portate avanti dietro. Un pugno nello stomaco al perbenismo imperante e un salto a piè pari sulle convenzioni modaiole, con citazioni dello streetstyle maschile anni 90. Lo si ritrova, in dosi ridotte dagli sguardi severi di genitori e prof, pure da noi tra i ragazzi delle superiori.Billie Eilish piace (anche) perché è inclusiva e non alza muri. È il simbolo del tramonto della perfezione del lifestyle a favore del solo life, ovvero la vita, quella che ti sbreccia ma ti arricchisce, un equilibrio di semplicità e oltraggio.