ItaliaOggi, 17 aprile 2019
Diritto & Rovescio
Il prestigioso concorso di matematica che si è svolto a Roma e che ha mobilitato 520 classi di studenti preparatissimi provenienti da tutt’Italia è stato vinto da un team di quattro studenti del liceo scientifico San Niccolò di Prato, una scuola cattolica privata paritaria. Il gruppo era formato da tre ragazzi cinesi (a Prato c’è, da sempre, una folta comunità cinese) e da una ragazza italiana. La preside Mariella Carlotti dice che non c’entra la nazionalità. «Da noi», spiega, «tutti gli studenti parlano solo italiano non solo in classe ma anche durante la ricreazione. Solo così l’integrazione riesce». Se vivessimo in un paese sviluppato, dove il benchmarking è pratica comune, il ministero dell’Istruzione incaricherebbe la professoressa di questi ragazzi nella definizione del nuovo progetto didattico in matematica, visti i risultati attenuti a Prato. La scuola ha bisogno di soluzioni già applicate, non di voli pindarici, autoreferenti e compiaciuti di burocrati capaci solo di scrivere le circolari, spesso deliranti.