Corriere della Sera, 17 aprile 2019
Il candidato Pete bacia il marito in tv
WASHINGTON Il bacio tra due uomini trasmesso in diretta tv apre un altro fronte nella politica e nella società americane. Domenica, 14 aprile, South Bend, Indiana. Il candidato alle primarie presidenziali del partito democratico, il sindaco Pete Buttigieg abbraccia suo marito Chasten Glezman. Le loro labbra si toccano. Donald Trump, questa volta, non commenta. Ma in Rete si scatena la parte più conservatrice dell’elettorato. Il loro portavoce è il vice presidente Mike Pence, ex governatore dell’Indiana: «Considero Buttigieg un amico, ma ora sta attaccando la mia fede cristiana. Io sono un cristiano che crede nella Bibbia. Ricavo la mia verità dalla parola di Dio». E: «L’omosessualità è un peccato».
Buttigieg, 37 anni, figlio di un professore maltese, si è dichiarato apertamente gay nel 2015. In quello stesso anno è stato rieletto primo cittadino con l’ 80% dei voti e ha sposato Chasten, 29 anni, insegnante in una scuola Montessori, nella Episcopal Cathedral di St.James a South Bend.
Il sindaco-candidato alla Casa Bianca si professa un cristiano, con la stessa intensità di Pence.
La grande famiglia delle chiese americane è divisa sui diritti della comunità Lgbt (Lesbian, gay, bisex and transgender). Pence si definisce un «rinato cattolico evangelico», una fede iper conservatrice contraria all’eutanasia, all’aborto e alle «deviazioni sessuali. Buttigieg, che è un protestante, ramo episcopale-anglicano, risponde cosi: «La polemica di Pence non è rivolta a me, ma al mio Creatore».
In realtà il dibattito teologico si è rapidamente trasformato in un tema di grande impatto politico. Secondo i dati del Pew Research Center (2014) circa il 70% della popolazione degli Stati Uniti è cristiana, con un 46,5% di protestanti e un 20% di cattolici. Sempre il Pew ha condotto una serie di indagini su religione e consenso elettorale. Nel 2016 il 58% dei protestanti e il 52% dei cattolici votò per Trump; nel 2018 il 56% dei protestanti e il 49% dei cattolici scelsero i repubblicani. Buttigieg dovrà misurarsi anche con questi numeri, poiché la proposta politica chiama in causa nello stesso tempo la sua omosessualità e la sua religiosità. Questa è la vera carica innovativa della sua candidatura. A un certo punto domenica scorsa ha detto: «Mi capita spesso di pensare a come mi sentivo da ragazzo, timido, insicuro. Ma se incontrassi oggi quel ragazzo gli direi: vedi, ce la puoi fare». Buttigieg si è laureato ad Harvard; nel 2012, a trent’anni, è diventato il più giovane sindaco nella storia degli Stati Uniti. E ora corre per la Casa Bianca. La base democratica sta rispondendo bene: i sondaggi raccolti da RealClearPolitics lo danno intorno al 7-9%, ma con un trend in crescita.