Libero, 17 aprile 2019
Se hai 100 euro di crediti in Calabria ne incassi solo 8
La caccia ai crediti marci in portafoglio alle banche è, in questo momento, l’attività più gettonata della finanza italiana. Grandi fondi, intermediari specializzati, gruppi pubblici come la Sga partecipano ad aste miliardarie per aggiudicarsi le discariche di cui le banche vogliono liberarsi. Ma quanto vale questo mercato e soprattutto da che cosa dipende il successo dell’operazione? In gran parte dal tribunale che si occupa del fallimento rispondono il Cerved e lo studio legale La Scala in uno studio. Un esempio: un portafoglio di 100 euro di crediti marci vale 27 euro nei tribunali più efficienti e solo 5 in quelli più lenti. Gli stessi cento euro se bloccati in una procedura immobiliare valgono fino a 60 euro a Trieste, ma appena 8 euro a Locri. Nel complesso, il valore netto stimato delle sofferenze si attesta a circa 25 miliardi se si valuta con la prospettiva di un investitore specializzato (il 26% del valore lordo, pari a quasi 100 miliardi a fine 2018). 34,5 miliardi per le banche, che possono finanziarsi a tassi più favorevoli.Secondo le elaborazioni di Cerved e La Scala il valore di recupero potrebbe aumentare in modo consistente se tutti i tribunali si uniformassero a Trieste: 12 miliardi in più (37 in totale) nell’ottica di un investitore (per esempio un fondo specializzato) e 8,3 miliardi in più in quella di una banca. «Velocità ed efficienza sono sono centrali nel recupero crediti – commenta Valerio Momoni, direttore marketing di Cerved -. La lentezza effettiva o solo percepita, riduce il valore dei crediti deteriorati con impatti importanti sui bilanci delle banche e sull’economia del Paese». Così, nonostante gli indubbi miglioramenti della giustizia civile (le cause pendenti sono diminuite del 3,1%, per un totale di circa 3 milioni 460mila fascicoli giacenti), nel 2018 i tempi di chiusura delle procedure fallimentari rimangono lunghi e fortemente differenziati sul territorio.
La media è 7,1 anni per la conclusione di un fallimento (4 mesi in meno del 2017), con una forbice che va da 4 nei tribunali più efficienti, in genere al Nord, a più di 15 nei più lenti. I tempi di chiusura per le esecuzioni immobiliari nel 2017 sono stati in media di 5 anni, con una forchetta molto estesa che va da 2 a quasi 17 anni di attesa. Le analisi condotte da Cerved e La Scala sui dati del Registro delle imprese rilevano che lo scorso anno erano oltre 1.300 i fallimenti che duravano da più di 18 anni e oltre 1.500 nel 2017. La vivacità del mercato comunque è molto elevata. Ieri sera Banco -Bpm ha annunciato di aver venduto a Illimity, la banca guidata da Corrado Passera, un portafoglio di contratti leasing in sofferenza per 650 milioni. Dopo questa operazione il rapporto fra crediti deteriorati e finanziamenti attivi scende dal 10,8% al 10,3%