Il Messaggero, 17 aprile 2019
Beffa in Campidoglio, persi 380 milioni di euro
I motivi sono tre ma alla fine il Campidoglio dovrà comunque dire addio a oltre 380 milioni di euro (380.180.144,06 per la precisione) contati sul Bilancio consultivo alla voce residui attivi 2017. Si tratta delle somme accertate e non riscosse entro il termine dell’esercizio sui cui l’amministrazione di Virginia Raggi non potrà contare. Tali residui, infatti, sono stati cancellati nella delibera di giunta approvata lo scorso 9 aprile e relativa al rendiconto della gestione 2018. Nel dettaglio, la maggior parte del credito (più di 379 milioni di euro) è stato cancellato per insussistenza, cioè per l’oggettiva presa d’atto che è venuto meno un elemento essenziale dell’accertamento dell’entrata che può andare dalla ragione del credito al titolo giuridico, dal soggetto debitore alla somma e alla scadenza. Segue poi la cancellazione per inesigibilità che ammonta a 760.525,46 euro e che è riconducibile alla mancata riscossione del credito derivante, ad esempio, da oneri e multe. Dulcis in fundo il Campidoglio dovrà sacrificare altri 169.567,61 di residui attivi dal momento che è subentrata la prescrizione. Le cancellazioni, essendo state annoverate in delibera, hanno portato l’Oref a esprimere parere favorevole per il rendiconto di gestione. Perché l’amministrazione ha decretato nero su bianco l’impossibilità di recuperare quei residui. Milioni in meno che non potranno in alcun modo essere d’aiuto alla città.