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 2019  aprile 16 Martedì calendario

In Germania il garage è soltanto per le auto

Nei giorni scorsi ho incontrato una Deutschrömerin, come dire una romana di Germania, un’amica che da anni vive in Italia. Sta per tornare per sempre a casa sua, ad Amburgo. Ed è triste. Ora non potrò più fare quello che mi pare, si lamenta, gettare una bottiglia verde nel contenitore di quelle bianche, stare attenta a non parcheggiare in divieto sia pure per bersi un cappuccino al bar di fronte. Cose così.Non so se i suoi rimpianti siano lusinghieri per noi, abitanti di un paese dove ognuno si comporta come gli fa comodo. Farà piacere agli italiani che considerano la Germania un paese invivibile, dove tutto è regolato da un’autorità superiore, e i cittadini non osano violare le regole. Per la verità qualcosa cambia, non ovunque. A Berlino, città anarchica, l’esempio dei molti stranieri ha contagiato gli indigeni che cominciano a passare con il rosso. I pedoni, gli automobilisti continuano a rischiare la patente.
A volte si esagera. O forse no? Posso usare il mio garage come desidero, e non limitarmi a parcheggiare al riparo l’auto? Il garage e la cantina fanno parte dell’abitazione e, secondo alcuni, porre un divieto sarebbe come impormi delle regole su come cucinare, o obbligarmi a scegliere una stanza invece di un’altra dove dormire.
Molti fortunati possessori di un posto auto lo usano per tutt’altri fini, e parcheggiano la macchina in strada. Un abuso secondo la legge, che varia da Land a Land, da città in città. Il Zweckentfremdung, parola ostica che vuol dire semplicemente «cambiamento d’uso», non è sempre lecito. E si rischia una multa.
Qualcuno tramuta il garage in Fitnessraum, una piccola palestra domestica, con cyclette e vogatore. Altri lo usano come magazzino per i mobili che non si ha il coraggio di buttare via, per il vecchio frigorifero e il televisore, ancora funzionanti. Oppure in sala hobby, per il trenino elettrico ingombrante, o atelier per pittori dilettanti. Verboten, proibito. Nelle città mancano i garage e parcheggiare per strada quando non è necessario sarebbe un’abitudine antisociale, quindi da punire.
Nella mia zona a Berlino, in centro, in parte risparmiata dalla guerra, i vecchi palazzi ovviamente non hanno garage, tranne pochi con ampi cortili dove i condomini hanno uno spazio riservato. C’è un solo garage pubblico, ma la lista d’attesa è lunga, quasi senza speranza.
Nella cittadina di Niederkassel, 38 mila abitanti, informa Auto Bild, non lontana da Bonn, ex capitale, la situazione parcheggi è così senza speranza che il sindaco ha emesso un’ordinanza: chi usa il garage per altri fini rischia una multa di 500 euro. Naturalmente, si è precisi: lo spazio può essere adibito a custodire biciclette, motociclette, pneumatici, seggiolini per i bambini, ma non il grill o l’aspirapolvere, o la carrozzina del figlio che, magari, già frequenta l’università.
Si può conservare un bidone per il diesel, ma la quantità non può superare i 200 litri, e appena 20 litri di benzina. Come controllare e punire gli abusi? Non si può obbligare il proprietario o l’inquilino a lasciar controllare il contenuto del garage, servirebbe l’autorizzazione di un giudice. Bastano le denunce dei vicini. Non pensate male, non per invidia, o per inimicizia, ma per rispetto dell’ordine sociale. Almeno così sono sempre convinti loro.