Il Sole 24 Ore, 16 aprile 2019
I risparmi semi-svelati di Draghi, Villeroy & Co.
In un lodevole tentativo di trasparenza, in ossequio al nuovo Codice di condotta della Banca centrale europea ieri sono stati pubblicati in un anfratto del sito Internet le dichiarazioni di interesse 2019 degli alti funzionari di Francoforte. Un passo importante in nome della trasparenza, con l’esigenza però di non calpestare un altro valore non negoziabile, cioè la privacy. Il compromesso è nel modulo di una manciata di pagine in cui, alla fine, si capisce non tutto dei reali interessi di governatori e alti dirigenti. Qualcuno di loro, da Mario Draghi a Benoit Coeuré, ha spuntato la casella che chiedeva di indicare depositi superiori ai 100mila euro presso una delle grandi banche vigilate dirette della Bce; non è dato sapere, però, a quanto ammontino i risparmi in questione, e se ve siano anche altri in istituti più piccoli fuori dal faro della Vigilanza unica. Ancora più vaga la richiesta di informazioni circa gli altri investimenti finanziari. Ciò non toglie, però, che qualcosa sia saltato fuori: come la partecipazione del francese François Villeroy nel gruppo di famiglia, la notissima Villeroy et Boch, o la quota di 500 euro detenuta dalla tedesca Sabine Lautenschlager in due piccole banche cooperative: Volksbank Koln-Bonn e Volksbank Hennef.