la Repubblica, 15 aprile 2019
Così la Lega mette radici a Roma
Segni particolari: sono tutti cresciuti nella destra sociale, hanno attraversato con ruoli di vertice le strutture dell’Ugl ( un tempo sindacato vicino al Msi oggi braccio operativo della Lega), sono quasi tutti ultracattolici e molti di loro, alle ultime elezioni, erano candidati coi Fratelli d’Italia. D’altronde «i partiti non si creano dal nulla», spiega Maurizio Politi, 34 anni, che a settembre ha voltato le spalle a Giorgia Meloni per abbracciare Matteo Salvini e tenere a battesimo il gruppo del Carroccio in Aula Giulio Cesare. È lui uno dei luogotenenti del” Capitano” nella capitale, capofila dei 13 consiglieri municipali strappati alle altre forze politiche in questi mesi. È l’effetto della competion a destra che ha spolpato soprattutto il partito della Meloni e condotto anche a Roma la Lega ( dicono i sondaggi) a cavallo del 30%.
E pensare che meno di tre anni fa, alle amministrative della Capitale la Lega raggranellò un misero 2,7%. «Oggi siamo sottorappresentati nelle istituzioni», dice Politi. Fuori dai palazzi, però, il Carroccio si sta strutturando a partire dall’apertura delle sedi sul territorio: il quartier generale romano ancora non c’è ma esistono piccoli avamposti nei Municipi da dove iniziare la scalata al Campidoglio.«Noi ci stiamo preparando a governare la città», spiega ancora il consigliere leghista. «Quando arriveranno le elezioni ci faremo trovare pronti». Il programma, per dire, potrebbe arrivare già dopo le Europee. Nel frattempo il partito si organizza anche nel Lazio, dove le chiavi della Lega sono in mano a Francesco Zicchieri e Claudio Durigon, origini pontine per entrambi, il primo vicecapogruppo alla Camera, il secondo sottosegretario al Lavoro. La palestra in cui si sono formati è stata l’Ugl, ma se per Zicchieri è stata solo gavetta, prima di fare carriera in Azione giovani, Durigon nel sindacato è stato vicesegretario generale e poi, da lì, responsabile Lavoro per la Lega.
Sempre dall’Ugl, ramo ferrovie, arriva Ezio Favetta, responsabile organizzazione della Lega a Roma. Il suo segretario generale, Francesco Paolo Capone, potrebbe finire in lista alle Europee o aspettare il momento giusto per candidarsi alla guida della Regione Lazio tentando la strada già percorsa da Renata Polverini. Oltre l’Ugl ci sono gli ex An come Fabrizio Santori ( già consigliere alla Pisana) e Federico Iadicicco, esponente del Movimento per la vita. Leghisti della prima ora, almeno nel Lazio, sono poi Barbara Saltamartini ( anche lei ex An) e Umberto Fusco, senatore di Viterbo. Tutti loro potrebbero presto essere affiancati da Daniele Belotti, deputato bergamasco, salviniano doc, inviato a” commissariare” in modo soft il Carroccio nel Lazio. Perché, nonostante nessuno parli più di Roma ladrona, la diffidenza della Lega verso capitale e romani non è mai venuta meno.