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 2019  aprile 14 Domenica calendario

La nostra galassia respira

La nostra galassia, la Via Lattea, si trova in mezzo a due immense sfere di gas, le bolle di Fermi, che sembrano sospese sopra e sotto il disco galattico, viste dal telescopio Fermi nel 2011. Si ipotizza che tra 6 e 9 milioni di anni fa il buco nero al centro della galassia abbia emesso getti di materia molto potenti, che 2 milioni di anni fa hanno creato le bolle di gas caldo viste nelle osservazioni. Adesso, una scoperta lega ancora di più la Via Lattea alle misteriose bolle: lo studio guidato da Gabriele Ponti, al Max Planck Institute di Garching in Germania (Ponti ora è all’Istituto nazionale di Astrofisica), apparso in marzo su «Nature», ha individuato due colonne di gas molto caldo che si estendono a perpendicolo a partire dalle regioni centrali della Via Lattea, sopra e sotto il disco galattico: due pinnacoli lunghi centinaia di anni luce che scorrono dall’area del buco nero verso le bolle di Fermi. Ancora non è chiara la funzione di queste «colonne gassose», certo è che la nostra galassia (con un buco nero supermassiccio considerato «quieto» e scarsa attività di formazione stellare) è tutt’altro che «non attiva», come viene definita. La si potrà mappare con il telescopio spaziale Athena (Advanced Telescope for High-Energy Astrophysics) dell’Esa, il cui lancio è previsto nel 2031. Altri studi si occupano di gas galattici e di un fenomeno detto «rimozione del gas», quasi un «respiro» delle galassie da cui dipende forse la nascita delle stelle: lo approfondirà il progetto Gasp (Gas Stripping Phenomena, ma to gasp significa ansimare in inglese) guidato da Bianca Poggianti dell’Inaf di Padova, che per questo ha ottenuto dall’European Research Council un Advanced Grant di 2,5 milioni di euro.