il Fatto Quotidiano, 14 aprile 2019
Il caso Pamela Prati
“Esistono storie che non esistono”, diceva Maccio Capatonda qualche anno fa nell’incipit di un suo famoso trailer. Sembrava una battuta, poi è arrivata la storia del matrimonio di Pamela Prati e abbiamo capito che Maccio aveva ragione. Premetto che per capire qualcosa della vicenda bisogna aver dormito almeno otto ore, non aver consumato alcol negli ultimi due anni e avere il QI di Carlo Rubbia. C’è gente che ha provato a trovare il capo e la coda della storia ma ha rinunciato chiedendo un cubo di Rubik per dedicarsi a imprese più facili. Io stessa, nel tentativo di comprendere questa vicenda, sono stata avvinta da una serie di dubbi indicibili, tra cui – alla fine – quello sull’esistenza della stessa Pamela Prati. Una donna identica dal 1987 e taglia 38 a 60 anni suonati non può esistere davvero, mi sono detta. Ho dovuto chiedere conferma della sua esistenza a Martufello. Che ha confermato.
E nella vita si può dubitare di chiunque, ma di Martufello, Papa Francesco e Alberto Angela mai.
Cercherò quindi di ricostruire la surreale vicenda perché in effetti è la prima gag dell’ex star del Bagaglino che fa davvero ridere. Dopo che avevamo perso le tracce di lei da un po’, a febbraio Pamela Prati annuncia nel programma radio Un giorno da pecora che si sposerà. Ha da poco compiuto 60 anni e tu guarda, proprio a 60 anni, quando ormai aveva perso ogni speranza di incontrare l’uomo giusto, a una festa si è imbattuta in Mark Caltagirone. Che non è uno dei Sopranos né la nuova linea di abbigliamento di Fabrizio Corona, ma un 53enne milionario, laureato, che ha costruito oleodotti in Libia, nonché ospedali e centri commerciali in Corsica e Cina. Il grande business dei centri commerciali in Corsica che ha lo stesso numero di abitanti di Bari, certo. Ma non è finita qui. Nel suo personale 50 sfumature di grigio riscritto da Pingitore, Mr Grey non è solo milionario, bellissimo, generoso, pronto a sposarla e a portarla con lui nelle sue ville sparse per il mondo preferendo Pamelona a tutte le ventenni in circolazione già scartate da Briatore, ma ha anche prole.
Quindi Pamela racconta che hanno due bambini in affido e che si chiamano Rebecca e Sebastian. Dice commossa: “Sebastian ha 11 anni. Ora, c’è anche Rebecca, di sei. Mangia che dio la benedica, è ballerina come me, mi somiglia, ha i miei stessi occhi, i miei stessi capelli. Lui è un principino biondo, con gli occhi azzurri, vuole fare l’astronauta. Mi chiamano mamma e non c’è emozione più bella di sentire la pienezza di quella parola”. E certo. Vedi il caso. Una bambina in affido uguale a lei, con i suoi occhi e i suoi capelli, un eccezionale caso di “dna volatile”, roba che se lo sanno i difensori di Bossetti fanno scrivere la richiesta di revisione del processo a Pamela Prati.
Il bambino biondo con gli occhi azzurri che vuole fare l’astronauta poi è ancora più credibile. Capisco che Pamela è del ’58 ma qualcuno le spieghi che oggi a 11 anni i bambini vogliono fare i calciatori o gli influencer e che più che andare sulla luna vogliono andare nelle tendenze di Youtube. Fatto sta che ci cascano in tanti. Quel Menealo in curriculum avrebbe dovuto suggerire almeno un po’ di prudenza (una che canta “Menealo un movimento nuevo che todo al mondo io insegnerò” è capace di tutto) e invece niente, neppure mezzo dubbio. Pamela va a Domenica in, dalla D’Urso, si fa intervistare da Chi, dal Corriere, da Vanity Fair, vende l’esclusiva a Verissimo, prova l’abito da sposa e dice “Bacio la fede e piango”, “Mi sono già sposata”, “Voglio vivermi la famiglia che ho sempre desiderato”, “Non ho guardato la ricchezza materiale, ma la sua anima”, “Ci siamo amati in altre vite” e in effetti potrebbe anche essere perché chissà quante altre vite si potrebbe essere inventata, a ’sto punto. Poi però i dubbi arrivano.
Dagospia inizia a insinuare che qualcosa non torni finché non pubblica un’email anonima che riassume incongruenze e stranezze. I profili social di Mark Caltagirone non contengono alcuna sua fotografia, ma solo immagini di luoghi da sogno. Il profilo sarebbe stato creato dall’agenzia Aicos Management che è di Pamela Prati e di altre due socie. Il profilo di Mr Grey Mark Caltagirone interagisce “con falsi profili manovrati sempre da uno stesso gruppetto di persone, creati unicamente per accreditare l’esistenza di questi personaggi da soap opera”. Il suo ex fidanzato Luigi Oliva racconta che in realtà Pamela è piena di debiti e le stavano per pignorare casa, allora lei replica che lo querelerà per violazione della privacy, poi nega di essersi già sposata ma giura di aver fatto solo la promessa e a chi le chiede perché lui non si mostri mai e non esista una sola foto che lo ritragga mentre mangia una pizza o beve un mojito in spiaggia, lei risponde che lui è geloso della sua privacy, non ama mostrarsi. E certo, del resto uno schivo si sposa Pamela Prati, mica un’impiegata Decathlon.
Insomma, il dubbio che gira è che i problemi con le banche, Pamela, li sistemi vendendo falsi scoop. E voglio dire, in fondo sarebbe pure più nobile vendere una finta vita privata che quella vera, a ben pensarci. Solo che qui sembra trattarsi più di una vita provata, molto provata, ma andiamo avanti. Al mistero si aggiunge un altro mistero. Dal profilo Facebook di Mark Caltagirone risulta che lo stesso, nel 2017, si sia sposato con la deputata di Fratelli d’Italia, Wanda Ferro. Lei, del resto, gli metteva cuoricini, commentava qua e là, i due parevano essersi tatuati l’uno l’iniziale dell’altra. Contattata per capirci qualcosa, la Ferro fa la vaga: “Mai conosciuto Caltagirone, ci scambiavamo qualche messaggio simpatico su Facebook”.
Torniamo così all’inizio: esistono storie che non esistono. Viviamo in un momento storico in cui dal nulla è possibile inventare qualunque cosa, ma quel qualunque cosa non può durare più di qualche giorno senza essere passato ai raggi X e smentito. Viene fuori che nel 2009 la Prati aveva già avuto un fake matrimonio con l’argentino Sebastian Jabir (Sebastian, lo stesso nome del suo bambino in affido, vedi il caso). Un matrimonio che Pamela ha spiegato così: “Non mi sono mai sposata. Ero stata consigliata male. A un certo punto, mi hanno detto: di’ che ti sei sposata a Las Vegas…”. E lei ha obbedito, insomma. Fortuna che non le hanno ordinato “Di’ che sei un membro di al Qaeda” altrimenti oggi dovremmo andare a riprendercela a Guantanamo.
Insomma, alla fine della storia possiamo trarre tre conclusioni: a) esiste una foto del buco nero, non esiste una foto di Mark Caltagirone b) se i mariti te li inventi e non ci scazzi tutti i giorni per i figli e le bollette a 60 anni resti giovane come Pamela Prati c) ora è arrivato il momento di scoprire se le fidanzate di Gabriel Garko sono mai esistite.