Il Messaggero, 12 aprile 2019
Alexandria Ocasio-Cortez e la moda
C’è una nuova icona di stile a Washington. Beniamina dei social, al centro dell’attenzione mediatica qualsiasi cosa dica, faccia e soprattutto - indossi. Eppure Alexandria Ocasio-Cortez, 29 anni, nata nel Bronx da genitori portoricani e donna più giovane mai eletta al Congresso degli Stati Uniti, non ha molto a che vedere con le solite influencer: non frequenta eventi glamour fasciata in abiti firmati, non propone visite virtuali della sua infinita cabina armadio e non ha nemmeno un fidanzato famoso (lui si occupa di social media). Malgrado tutto ciò è diventata in pochissimi mesi il volto pop dei democratici americani: la ragazza prodigio i cui look vengono quotidianamente imitati, esaminati, criticati. Tanto che sarà addirittura la protagonista di un fumetto in uscita a maggio creato dalla casa indipendente Devil’s Due Comics, che la vuole nei panni di una super eroina a metà tra Wonder Woman e Xena la guerriera, smartphone alla mano, pronta a fare la rivoluzione al Congresso.
LA BEAUTY ROUTINE
GLI EMERGENTI
Ogni look un significato: proprio come Michelle Obama, che attraverso le scelte di stile lanciava messaggi sul sostegno ai designer emergenti o ai brand a stelle e strisce. Tanto che al momento oltreoceano si parla solo del completo fucsia con il quale Alexandria ha accolto in Campidoglio i protagonisti di Queer Eye (serie Netflix su cinque omosessuali che aiutano gli etero a perfezionare il guardaroba), con tanto di selfie insieme alla star Jonathan Van Ness, barba lunga e gonna confetto: il tutto al grido di A Capitol Hill indossiamo il rosa.
Alla neodeputata fashion, però, non sono state risparmiate le critiche per qualche scelta stilistica che ha fatto (s)parlare gli avversari politici. Come le illazioni sul tailleur doppiopetto firmato Gabriela Hearst e le decolletés Manolo Blahnik indossate per un servizio fotografico per Interview Magazine: costo totale 4100 dollari. O i commenti sarcastici sugli outfit ricercati sfoggiati nella prima settimana al Congresso, proprio quando Alexandria, ex cameriera, aveva fatto sapere di non potersi permettere un affitto a Washington. Entrambe le volte la giovane politica ha messo con garbo i puntini sulle i facendo sapere che i capi per i servizi fotografici le erano stati prestati e che, da buona millennial ecologista, è un’habituée di mercatini dell’usato e negozi vintage.
LE POLEMICHE
Distante anni luce dall’altra protagonista dello scenario politico statunitense: Melania Trump, passata negli anni dalla visita incriminata ai bimbi migranti con la scritta I really don’t care sulla giacca Zara al soprabito Dolce&Gabbana da 50mila dollari per la trasferta a Taormina. Nel guardaroba di Alexandria Ocasio-Cortez, invece, niente grandi designer né marchi fast fashion ma uno stile al tempo stesso semplice e studiato, alla portata di chiunque ma non per questo meno interessante. Un binomio inedito tra moda e social che ha creato qualche malumore anche nel suo stesso partito: come Nancy Pelosi, che l’ha recentemente bacchettata al grido di Non conta chi ha più follower su Twitter, ma chi ha più voti. Per Alexandria però, al momento sembra vero il contrario.