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 2019  aprile 13 Sabato calendario

L’uomo che guarda il mare

A scanso di equivoci, l’uomo che guarda il mare non è un influencer che si è messo in posa per venderci la malinconia. Qualcuno a sua insaputa lo ha ripreso e diffuso sui social, una portineria supersonica che accelera tutto, malvagità e meraviglia. Il cronista di una radio locale ha riconosciuto nella foto la spiaggia di Giulianova, è andato a vedere e lo ha trovato lì, come ogni mattina quando c’è il sole. L’uomo che guarda il mare si chiama Pasquale, ha 92 anni e abita nell’entroterra. Ha scavallato l’esistenza con una regola di benessere – fumare niente, bere niente, mangiare tutto – che conforterà in parte i salutisti, ma sorprenderà i frequentatori del reflusso gastroesofageo.
Al risveglio Pasquale sale in macchina e guida per una trentina di chilometri fino alla spiaggia. Prende il seggiolino di legno dal bagagliaio e lo piazza in riva al mare. Poi ci si siede sopra e rimane in silenzio, a volte per ore, con l’unica compagnia degli occhi e dei pensieri. La distesa d’acqua cancella l’inganno del tempo, il passato e il futuro perdono i loro veli e tutto diventa quello che è, uno sconfinato presente dove il vecchio si rivede cameriere adulto, giovane migrante in una miniera belga, bambino povero e anima avvolta nel liquido materno, il cui ricordo indefinito gli restituisce la sensazione familiare del mare e di quello che lo aspetta. Come un ritorno a casa.