Il Sole 24 Ore, 12 aprile 2019
Un viale verde di tre chilometri a Milano
La riqualificazione dei sette ex scali ferroviari di Milano inizia dalle aree Farini e San Cristoforo. Il gruppo composto dagli olandesi di “Oma” e dagli italiani di “Laboratorio Permanente” ha vinto il concorso per il masterplan dei due quartieri estesi, rispettivamente, 600mila e 160mila metri quadrati. I partecipanti, provenienti da più paesi, erano circa 50.
Il progetto descrive una vera e propria rigenerazione urbana, (il nome evocativo è «Agenti climatici»), con una lungo percorso verde nell’ex scalo Farini, a Nord della città, (per 300mila metri quadrati) e un’area pedonale che, nell’idea della commissione composta dai rappresentanti del Comune e dei proprietari dei terreni, Ferrovie dello Stato e Coima, può competere con i grandi viali delle città europee. Un po’ come la Defense, dice il fondatore di Coima Manfredi Catella, che immagina a Milano, in un futuro prossimo, un grande viale verde di 3 chilometri, per un milione di metri quadrati, che collegherà lo scalo Farini con Piazza della Repubblica. A questo si aggiungerà il grande parco dello scalo San Cristoforo, a Sud Ovest.
Al momento quello che è certo è che dopo 15 anni di dibattito sul recupero delle sette aree periferiche di Milano abbandonate dalle Ferrovie dello Stato (Farini, San Cristoforo, Greco, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova), la riqualificazione entra nel vivo, e secondo le stime del Comune di Milano tra 10 anni l’accordo di programma firmato nel 2017 da Fs, Comune di Milano e Regione Lombardia cambierà il volto della città. Nel luglio 2018 è subentrato anche un altro soggetto, la società Coima appunto, che ha rilevato dal Fondo Olimpia Investment, gestito da Savills Im Sgr, l’area Valtellina, porzione strategica dello Scalo Farini adiacente a Porta Nuova, dove proprio Coima ha realizzato uno dei più importanti quartieri della città, di cui piazza Gae Aulenti ne è diventata il simbolo.
Il valore di tutta l’operazione degli ex scali milanesi potrebbe essere tra 1,5 e 2 miliardi, secondo la stima del Comune. In base alle linee guida firmate dall’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran e condivise con il consiglio comunale, il 65% delle aree rimarrà verde e il 30% delle nuove costruzioni verrà destinato all’housing sociale. Solo negli scali Farini e San Cristoforo si punta ad avere mille appartamenti a prezzi calmierati, ricorda Maran.
Il programma
A Farini e San Cristoforo il progetto di Oma e Laboratorio Permanente propone due “dispositivi ambientali”: l’uno verde – un grande bosco lineare presso scalo Farini in grado di raffreddare i venti caldi provenienti da sud-ovest e di depurare l’aria dalle particelle più tossiche; l’altro blu – un lungo sistema a San Cristoforo per la depurazione delle acque.
«Il progetto è rispettoso della storia urbana della città e introduce una diversità di utilizzo per la popolazione. Il progetto propone di costruire un quartiere con un grande parco lineare da Porta Nuova verso Ovest, all’ex area Expo, e si inserisce nella strategia di Milano per l’adattamento ai cambiamenti climatici, con un filtro ecologico verde in Farini e un filtro d’acqua a San Cristoforo», spiega il presidente della giuria del concorso Dominique Perrault.
Adesso che il masterplan è pronto, ci sarà tempo fino a giugno per la cittadinanza e le associazioni di fare le proprie osservazioni. È?infatti prevista una fase di consultazioni come per il Pgt. Poi da giugno sarà prevista la stesura del masterplan definitivo, con l’aggiunta delle eventuali modifiche, se ritenute motivate dopo un dibattito comunale. Successivamente ci sarà un bando internazionale per la realizzazione vera e propria del progetto.