Il Messaggero, 12 aprile 2019
Al cinema tornano gli Avengers
Abito a fiori viola, orecchini di ametista, ombretto color glicine in contrasto con gli occhi azzurri e i capelli biondissimi, Scarlett Johannson a Londra si gode il bagno di folla al fan event più atteso dell’anno. L’attrice, 34, viene acclamata da centinaia di ammiratori della fortunatissima saga Avengers (in 11 anni, 22 film e un incasso totale di 18,3 miliardi di dollari). Mascherati come i supereroi Marvel, i fan si sono spintonati in un cinema di Piccadilly Circus per vedere in anteprima qualche scena del nuovo capitolo intitolato Avengers: Endgame, nei cinema il 24 aprile distribuito da Walt Disney. Il film, diretto da Anthony e Joe Russo, è ancora avvolto nel massimo segreto e il terrore che qualcuno possa spoilerare cioè spifferare in anticipo elementi della storia (curiosità in sala: ma quel supereroe dal capo reclinato è morto o solo svenuto?) appare talmente forte che ai privilegiati ammessi alla visione viene ossessivamente ricordato di tenere la bocca cucita.
Scarlett, che nel nuovo film indossa per la nona volta di seguito la tuta di latex di Black Widow, l’impavida Vedova Nera alias Natasha Romanoff impegnata con i super-colleghi a difendere il mondo dal perfido Thanos (è sempre Josh Brolin), appare soddisfatta e rilassata. E non solo perché ha archivato la brutta avventura di qualche giorno fa, quando un plotone di paparazzi ha inseguito la sua auto «e io ho temuto di morire come Lady D», ha raccontato al Jimmy Kimmel Show.
TUTA DI LATEX
L’attrice si prepara a girare Black Widow, il primo film consacrato alla supereroina creata nel lontano 1964 dal grande Stan Lee: in tempi di Girl Power, e alla luce degli incassi stellari sia di Wonder Woman sia di Captain Marvel, Hollywood continua a sfornare blockbuster incentrati sulle protagoniste femminili. «Intanto sono molto contenta», spiega Scarlett piluccando mandorle sgusciate, «di interpretare per la nona volta, in Avengers: Endgame, questo personaggio così forte e così complesso che ha un passato drammatico nell’esercito. Nel 2010, quando girai Iron Man 2 e debuttai nel ruolo, ero preoccupatissima che i fan della saga non accettassero la mia interpretazione. Ma la loro risposta entusiastica mi ha incoraggiato ad andare avanti. Così, anno dopo anno, film dopo film, ho continuato a esplorare la personalità della Vedova, che nell’universo Marvel ha un ruolo tanto importante, scoprendone tutti gli strati. È stato un viaggio lungo quasi dieci anni. La crescita del personaggio ha coinciso con la mia evoluzione di attrice e di donna. E in questo nuovo film, è stato un piacere tornare a far parte della banda originale di supereroi che si rimette insieme per salvare il mondo».
LA RISCOSSA
Già, perché Avengers: Endgame comincia dove finiva Avengers: Infinity War (oltre due miliardi di dollari incassati nel mondo), cioè quando Thanos fa sparire metà della popolazione della Galassia, compreso un buon numero di supereroi. E ai superstiti (interpretati sempre dalle superstar Robert Downey jr, Chris Hemworth, Chris Evans, Mark Ruffalo, Paul Rudd, Brie Larson, Jeremy Renner, Gwyneth Paltrow) ora non resta che mettere in atto la riscossa.
«L’idea di tornare per la quarta volta dietro la cinepresa per dirigere un capitolo dell’universo Marvel ci eccitava da morire: prima ancora che registi siamo fan della saga e abbiamo cercato di rendere originale ogni film», spiegano a una voce i Russo Brothers. «Perché gli Avengers hanno tanto successo? Perché oggi la gente ha bisogno non solo di divertirsi ma anche di identificarsi nei supereroi. E ritrovare il senso della comunità: un’esigenza più che sentita in questi nostri tempi dominati dall’ansia, dalle divisioni e da mille problemi».