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 2019  aprile 12 Venerdì calendario

Parigi, parco zoologico trasformato in beauty farm per giraffe e rinoceronti

Obiettivo numero uno far star bene gli animali. E così negli ultimi cinque anni lo zoo di Parigi si è trasformato in una sorta di beauty farm per i suoi ospiti. Oggi sarà celebrato il primo lustro dalla riapertura del Parc zoologique de Paris, inaugurato per la prima volta nel 1934 e poi completamente rinnovato e modernizzato nelle aree, ma anche nell’attenzione rivolta agli animali, che è diventata una priorità essenziale nella conduzione dell’attività. E così spazio a pedicure per i rinoceronti, giochi per le giraffe, sedute per ridurre lo stress ai leoni marini... Tanto da essere diventato un punto di riferimento a livello mondiale, come ha riportato l’Agenzia France Presse.«L’obiettivo iniziale e fondamentale è quello di creare quelle condizioni che permettono agli animali di avere un comportamento del tutto simile a quello che avrebbero in natura», ha spiegato Alexis Lecu, direttore scientifico dello zoo. «Gli animali devono potere scegliere e non essere obbligati a fare attività». Quindi bene giochi e intrattenimenti, ma solo se l’ospite gradisce.
L’assistenza veterinaria è solo un prerequisito di questo zoo. E anche le cure del caso avvengono in spazi che garantiscano il rispetto degli animali.
Se in natura le giraffe devono allungarsi fino a strappare le foglie più tenere dalla sommità degli alberi, anche allo zoo si prova a ricreare una situazione simile. Carole Ann-Piron, la responsabile di questi erbivori, prepara per loro delle scatole in legno, con alcuni fori e all’interno carote e mele. Così le giraffe devono sforzarsi per accedere al cibo. «Con questo sistema», ha spiegato l’esperta, «serve più tempo per nutrirsi, almeno quattro o cinque volte in più rispetto a una mangiatoia semplice». E la giraffa Adeline è diventata la mascotte dello zoo. «Simbolicamente», ha aggiunto il direttore del Parc Zoologique, «le giraffe sono il collegamento tra il vecchio e il nuovo zoo: hanno attraversato le due epoche, sono l’anima di questa struttura che è sopravvissuta».
Sui leoni marini si fa un gran lavoro per farli sentire a loro agio: premi per quando si allenano, ma anche tolleranza per quando vogliono riposare. E per i mammiferi acquatici tutta una serie di comfort per ricreare il loro ambiente. «Se gli animali si sentono bene», ha spiegato il loro addetto, Anthony Bourgoin, «questo promuove anche la loro riproduzione».