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 2019  aprile 12 Venerdì calendario

L’Est non produce dei dirigenti

Sono sempre poche le donne nei piani alti delle imprese, ma a trent’anni dalla caduta del Muro ancor meno gli Ossis, come vengono chiamati i tedeschi della ex Ddr. Angela Merkel, cancelliera da 14 anni, viene dall’Est, cresciuta a Templin, un centinaio di chilometri a nord di Berlino. Ma è un’eccezione. Anche in politica sono sempre in minoranza deputati e ministri della Germania Est. Capita persino che pure a livello locale, nei parlamenti regionali, a prevalere siano i Wessis, i fratelli dell’Ovest.Nelle posizioni direttive, quelli dell’Est sono appena l’1,7%, una percentuale irrisoria in confronto alla popolazione: gli abitanti della scomparsa Germania rossa rappresentano il 17% della popolazione. Colpa loro? Raj Kollmorgen, sociologo di Zittau, all’Est, ritiene che «i tedeschi orientali non hanno ancora l’habitus mentale della classe dirigente, non appaiono alla ribalta con sicurezza, e non hanno ancora uno stile decisionale». Le eccezioni sono rare, fa i conti la Berliner Zeitung, come Hiltrud Dorothea Werner, giunta nel consiglio direttivo della Volkswagen, o Thomas Krüger direttore del Verband der Politischen Bildulg, la federazione per la formazione politica, o Gerd Teschke, direttore della Scuola superiore a Neubrandeburg. «Trovate un solo giudice federale o un generale che sia nato all’Est», chiede polemicamente il professor Kollmorgen.
Non si sbaglierà nel suo severo giudizio, ma come è possibile? Dopo il crollo del Muro il 9 novembre dell’89, e la riunificazione nell’ottobre successivo, la Ddr fu di fatto occupata a tutti i livelli. Chi aveva la tessera della Sed, il partito comunista, venne epurato, come gli ambasciatori e i diplomatici di Berlino Est: erano sospetti già per aver fatto carriera con il regime. Alcuni, in attesa della pensione, sono diventati tassisti, sfruttando la conoscenza delle lingue. Ricordo il caso di un noto primario licenziato in quanto comunista. Chiesi ai miei amici se avesse fatto carriera in quanto membro del partito o se era un bravo medico. Comunque non avrebbe potuto dirigere un ospedale senza la tessera. Questo non conta, mi risposero.
In molte facoltà, i professori non avevano la preparazione necessaria. Come insegnare economia nella nuova Germania capitalista, se erano specializzati in economia marxista? E così via. Fu difficile per i dirigenti delle società di stato occidentali imparare rapidamente le regole della concorrenza nel libero mercato. Erano bravi, ma dovevano solo adempiere alle richieste del governo per i vari piani quinquennali. Prezzi e distribuzione del prodotto non era compito loro.
Per riorganizzare le strutture pubbliche e private della Germania Est furono inviati funzionari e specialisti occidentali. I dipendenti statali disposti a trasferirsi ricevettero un extra ironicamente chiamato Busch zuschuss, letteralmente un premio per la giungla, per lavorare in sedi disagiate. E si crearono automaticamente delle cordate: i capi chiamarono gli amici e i colleghi conosciuti a collaborare, che qualche anno dopo presero il loro posto a livello direttivo. La storia si ripete oggi all’Ovest: le grandi e medie società sono dirette da occidentali che difficilmente chiamano a collaborare e assumono specialisti nelle regioni orientali.
Ma, insiste Kollmorgen nelle famiglie dell’Est si educa ancora i bambini a cercare da adulti soprattutto la sicurezza, piuttosto che il successo, meglio un posto dunque senza responsabilità che nel caso di un errore potrebbe portare al licenziamento. Quelli dell’Est non rischiano e quindi non fanno carriera?