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 2019  aprile 12 Venerdì calendario

La Svezia è a corto di lavoratori qualificati

La Svezia, motore industriale della Scandinavia, manca di manodopera qualificata. Mai in Svezia le imprese hanno avuto problemi ad assumere. Come ha scritto l’Ocse, anche se il Paese ha il tasso di occupazione più elevato della Ue (80%) è sempre più difficile trovavre corrispondenza fra impiego e lavoratori. La penuria di manodopera affligge diversi comparti, specialmente l’informatica, la sanità e l’educazione. La disoccupazione è concentrata fra i lavoratori meno qualificati e gli immigrati, cosa che complica ancora di più la possibilità di ridurla malgrado qualche recente progresso, si legge nel documento dell’Ocse ripreso da Le Figaro.Il deficit non è di oggi in Svezia: spesso a scoraggiare chi vorrebbe trasferirsi nel Paese scandinavo per lavorare è la difficoltà di trovare casa e i passaggi amministrativi. Tutte le imprese sono toccate dal problema della penuria di lavoratori qualificati, dalle startup ai giganti come Vattenfall alla società energetica, l’Edf svedese (20 mila dipendenti) che a fine 2018 ha lanciato una campagna di assunzioni con l’obiettivo di reclutare altre mille ingegneri, capi progetto, tecnici per fare funzionare le proprie centrali nucleari, i campi eolici e le dighe idroelettriche. Un compito difficile dal momento che il mercato del lavoro è diventato molto competitivo. Intanto, il nuovo governo socialdemocratico, in carica da gennaio, ha deciso di potenziare la formazione per gli adulti e di ridurre di un terzo il personale degli uffici dell’impiego, giudicati inefficaci, affidando ai privati il collocamento e la formazione.
La carenza di manodopera qualificata, insieme alla vulnerabilità alle tensioni commerciali internazionali e la fragilità del settore immobiliare sono i punti deboli di un Paese prospero, secondo il report dell’Ocse, che registra un tasso di crescita del 3% negli ultimi cinque anni (sarà 1,6% nel 2019), eccedenza di bilancio, il 6% di disoccupazione, il tasso di povertà più basso della Ue (3%).