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 2019  aprile 10 Mercoledì calendario

Alzheimer, la stimolazione elettrica migliora la memoria degli anziani

La stimolazione elettrica migliora la memoria a breve termine negli anziani come ha dimostrato lo studio americano pubblicato su Nature Neuroscience che è stato condotto nel laboratorio di neuroscienze cognitive dell’università di Boston diretto da Robert Reinhart. I risultati hanno mostrato che il declino legato all’età non è immutabile, ha detto Reinhart al Financial Times. Un’area dove la ricerca potrebbe trovare applicazione è il trattamento delle persone con la malattia di Alzheimer. Sara Imarisio, capo della ricerca presso la Alzheimer’s Research Uk ha detto che ciò che rende questo studio intrigante è che sperimenta un approccio non invasivo diversamente da ricerche precedenti che hanno spesso studiato la stimolazione cerebrale diretta attraverso impianti invasivi.Lo studio ha confrontato la memoria a breve termine di 42 volontari sani di età compresa tra i 60 e i 75 anni con lo stesso numero di volontari sani di 20 anni. Come previsto, i partecipanti più anziani hanno eseguito più lentamente e con meno precisione i test di memoria sul computer che chiedeva loro di individuare la differenza tra le immagini presentate a tre secondi di distanza l’una dall’altra.
I ricercatori hanno misurato le onde cerebrali dei partecipanti (oscillazioni tra le regioni prefrontali e temporali del cervello) attraverso l’elettroencefalogramma (Eeg) e poi hanno stimolato i loro cervelli con una corrente elettrica attraverso elettrodi applicati sul cuoio capelluto. La frequenza alternata è stata sintonizzata in modo da corrispondere alle onde cerebrali di ciascun volontario per aiutare a sincronizzare l’attività elettrica all’interno del suo cervello.
Mentre ricevevano questa stimolazione per soli 25 minuti, la velocità e l’accuratezza dei partecipanti più anziani migliorava notevolmente, mettendoli al pari dei ventenni. Il miglioramento è durato quasi un’ora dopo lo spegnimento della corrente, per l’esattezza circa 50 minuti, ma secondo Reinhart è possibile che l’effetto possa durare potenzialmente per ore. Più grande è il deficit di memoria, più spazio c’è per un miglioramento attraverso la stimolazione cerebrale, secondo quanto ha riportato il Financial Times.
Anche se altre ricerche hanno dimostrato il miglioramento della memoria attraverso la stimolazione elettrica o magnetica del cervello, nessuno ha dato risultati così forti o statisticamente sicuri, anche se i neuroscienziati americani coinvolti nello studio di Boston hanno esortato alla cautela nell’interpretazione dei risultati. Lo studio è stato condotto su anziani sani ed è necessario proseguire le ricerche prima di poter arrivare all’applicazione clinica.