il Fatto Quotidiano, 10 aprile 2019
I lavori sulla Palermo-Agrigento finiscono tra 2 anni
Il taglio del nastro c’è stato, ma per avere una nuova strada più sicura che sostituisca la vecchia e pericolosa Statale 640 nel suo tratto da Canicattì allo svincolo per la A19, bisognerà attendere altri 16 mesi. Nell’aprile 2018 Valerio Mele, coordinatore regionale di Anas, aveva dichiarato la Ss. 640 “Strada degli scrittori”, nel suo secondo lotto, “completa all’82%” con prossima apertura nel marzo 2019. Lo scorso marzo però l’unica inaugurazione, la quarta nel giro di 10 anni, ha portato solamente alla ripresa dei lavori per gli agognati 28 km che dovrebbero risolvere una parte dei problemi dei tanti automobilisti impegnati ogni giorno in un tratto di strada estremamente insicuro, tra gallerie non illuminate, svincoli tortuosi e strettoie pericolose che hanno causato numerosi incidenti, anche mortali.
Alla base di questo ritardo la crisi della Cmc Ravenna, azienda a un passo dal fallimento che per tre mesi ha bloccato i lavori sulla statale, così come sull’Agrigento-Palermo altra pericolosissima arteria oggi costellata da semafori e interruzioni. Alla ripresa dei lavori però, il nuovo traguardo per il completamento è stato spostato addirittura al giugno 2020, 8 anni dopo la posa della prima pietra del secondo lotto, avvenuta nel 2012. Altrettanti anni erano serviti per aprire il primo lotto, 33 km, inaugurati da Angelino Alfano e Graziano Delrio, nel 2017 rispettivamente ministro degli Esteri e ministro delle Infrastrutture. Perché La 640 è ormai diventata la strada delle inaugurazioni: la prima pietra vide protagonista Altero Matteoli, allora ministro delle Infrastrutture nel quarto governo Berlusconi, e sempre Alfano, stakanovista della politica, al tempo ministro della Giustizia. Nel 2016 è stata la volta di Matteo Renzi, accompagnato da Graziano Delrio, in una staffetta in cui è stato inaugurato un altro tratto del secondo lotto, ed era stata indicata un nuovo termine per la chiusura. Poi è stata la volta, già citata, di Alfano e Delrio e infine quella dello scorso mese che ha visto la visita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e diversi rappresentanti della Lega e del Movimento 5 Stelle.
Tutti i politici passano però per quella via, come fosse un passaggio obbligatorio, sempre per una nuova inaugurazione che però porta a poco, considerati i termini di chiusura dei cantieri, rinviati di un anno alla volta. Il nuovo termine è adesso quello del giugno 2020, ma potrebbe slittare ancora. Nonostante la ripresa dei lavori con l’Anas che ha pagato le aziende creditrici della Cmc, società sull’orlo del fallimento che ha bloccato per tre mesi l’opera, il completamento di quel “18%” della strada potrebbe richiedere ancora diverso tempo se si considerano i problemi dell’azienda costruttrice di Ravenna che ha in appalto anche la Agrigento-Palermo. Su quella statale però il completamento sembra essere ancora un miraggio e per 100 km oggi occorrono anche più di tre ore.