Corriere della Sera, 8 aprile 2019
Il ritorno di Ermes Rubagotti, il deputato leghista di Gene Gnocchi
In televisione non si vedeva da ventisei anni. Domani, in prima serata su La7, a «diMartedì», nella sua copertina, Gene Gnocchi farà tornare Ermes Rubagotti, suo personaggio summa di una certa bergamo-brescianità; più che da scarpa grossa, uno da naso rosso e cervello non esattamente fino, caposaldo della comicità anni Novanta lanciata dalla Gialappa’s.
I capelli ora sono brizzolati, ma non è la sola novità dell’ex «gnaro» («ragazzo») «venuto giù con la piena» («fuori luogo»). «In questi anni Rubagotti è diventato un deputato leghista – spiega Gnocchi —. È stato eletto nella circoscrizione Val Trompia-Breno-Clusone. Torna in tv perché è l’unico dissidente. Non gli va bene la nuova linea di Salvini che si sposta lungo l’Italia perché gli ha rovinato gli affari. Aveva una fabbrichetta che commerciava ampolle padane che adesso è in crisi». E così, al motto di «prima i bergamaschi, anzi, essendo di Costa Volpino, prima i costavolpinesi, torna. È egoista, gli interessa solo quello che tocca il suo habitat».
Non gli manca la compagnia, pare: «Penso che verrebbe molto votato, anche perché ha delle riforme da proporre, ne parlerà. Tutti questi anni lontani dal video gli sono serviti per arrivare a una maturazione politica».
Da qualche tempo in tv si rivede la spessa cravatta di Felice Caccamo, volto napoletano di Teo Teocoli, e anche la Gialappa’s è tornata con un programma di prima serata. Non è solo nostalgia, Gnocchi pensa «ci sia bisogno di una comicità più scritta, pensata. Sarebbe bello sentirci con Teo e la Gialappa’s e provare a vedere se c’è il margine per fare qualcosa di nuovo assieme». Nel frattempo arriva questo nuovo Rubagotti, che è «anche molto tecnologico: è stato lui a manipolare i like e a far prendere la multa a Casaleggio. Contrario al reddito di cittadinanza, pagherebbe chi lo chiede in divani, più coerente». Di questi tempi c’è poco da scherzare con le boutade, che poi la realtà... «Ah si, va già ampiamente oltre. Se penso al congresso di Verona...».
Da due anni cura la copertina del programma di Floris: che idea si è fatto della politica? «Che è il momento di candidarsi. Mi chiedo: perché loro sì e io no?».