la Repubblica, 8 aprile 2019
William tra i servizi segreti
Mentre i capricci di Meghan Markle continuano – dopo il profilo Instagram privato con il marito Harry, l’ultima è il rifiuto della Duchessa del Sussex di partorire tra qualche settimana con lo staff medico della Regina – il principe William fa parlare di sé per tutt’altro. Licence to Will (da “licenza di uccidere”, kill), Casino molto” Royale”, Il mio nome è William: i tabloid britannici si scatenano nei loro amati giochi di parole, paragonando il primogenito di Carlo d’Inghilterra a James Bond. Questo perché ora si è saputo che William ha passato le ultime tre settimane in gran segreto nei principali colossi dell’intelligence del Regno Unito, lavorando attivamente e a tempo pieno tra le spie di sua maestà e facendosi pure trattare come un plebeo: «Chiamatemi William», ha premesso appena arrivato al quartier generale dell’Mi6, il corrispettivo britannico della Cia per le operazioni all’estero. «È stata un’esperienza sensazionale», ha poi dichiarato il marito di Kate Middleton, «ho capito il gran lavoro che fanno ogni giorno i nostri apparati di sicurezza per proteggere il Paese, ho conosciuto persone straordinarie che per patriottismo non rivelano il loro vero lavoro nemmeno alle famiglie». Insomma, mentre il fratello Harry e Meghan si fanno notare sempre più per comportamenti poco apprezzati dalla Regina (tanto che Elisabetta si sarebbe rifiutata di prestare all’americana i gioielli già ceduti a Kate e a Diana), in Inghilterra ora qualcuno con grande fantasia immagina un futuro da spia per il 36enne William, il primo nella storia della Casa Reale ad aver dedicato un periodo così lungo a operazioni di intelligence. Il duca di Cambridge ha passato prima una settimana presso l’Mi6, poi un’altra nell’Mi5 (l’intelligence “domestica") e poi nel Gchq, sede centrale di spionaggio e intercettazioni anti-terrorismo e anti-hacker. Qui il grande capo “David” (nome di fantasia) lo ha lodato pubblicamente. Magari William non potrà mai diventare un Bond (il suo volto ormai lo conoscono tutti), ma «questa esperienza gli sarà molto utile quando diventerà re», ha profetizzato “David”.