Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  aprile 01 Lunedì calendario

''LA LIBERTÀ DI OPINIONE È SACRA, LA DIFFAMAZIONE VIA WEB UN REATO'' - BARBARA PALOMBELLI E LE REAZIONI ALLE SUE FRASI SUI BERGAMASCHI E IL LORO SENSO DEL DOVERE E DEL LAVORO: ''SI PARLAVA CON IL SINDACO GORI E CON GLI OSPITI DEL FATTO CHE I CITTADINI VANNO AL LAVORO ANCHE CON LA FEBBRE, E CHE QUESTO POTESSE AVER ACUITO IL CONTAGIO. QUALCUNO HA ESTRAPOLATO UNA FRASE E CI HA MONTATO UNA TEMPESTA. NON È IL MOMENTO DELLE POLEMICHE'' -

https://m.dagospia.com/coronavirus-come-mai-bergamo-e-diventata-il-lazzaretto-d-europa-errori-e-pressioni-delle-aziende-230848 Dal profilo Facebook di Barbara Palombelli:

Venerdì sera, si parlava dei bergamaschi e del loro senso del dovere e del lavoro... di andare a lavorare anche con la febbre. Con il sindaco Gori e gli ospiti in collegamento ci si chiedeva come mai proprio Bergamo fosse la città martire, se le aziende aperte fossero state, insieme alla partita giocata col Valencia, responsabili di questo dramma... qualcuno ha capito male e ha montato una immaginaria tempesta... non è il momento delle polemiche, non risponderò a nessuno.



Da www.liberoquotidiano.it

Barbara Palombelli  con un post duro su Facebook annuncia che passerà alle vie legali. Tutto parte dalla sua trasmissione, Stasera Italia in onda tutte le sere su Retequattro, in collegamento con diversi ospiti tra cui il sindaco di Bergamo Giorgio Gori,  commentando la drammatica situazione della città bergamasca, piegata dal Coronavirus, la giornalista specificava: “Il 90% dei morti è nelle regioni del Nord. Cosa può esserci di diverso? Persone più ligie, che vanno tutte a lavorare?. Considerazione che ha causato una pioggia di insulti e critiche.



“La libertà di opinione è sacra. La diffamazione via web è un reato. Tutti i post e gli autori contenenti ingiurie, calunnie e diffamazioni vengono e verranno identificati e chiamati a rispondere in sede civile di quanto hanno scritto“. Così la moglie di Francesco Rutelli sul suo profilo Facebook. “I miei avvocati sono al lavoro. Estrapolare una frase da un contesto in cui si parlava esclusivamente della tragedia di Bergamo, travisandone il contenuto, è un’operazione scorretta. Di tutto il resto si occuperanno polizia postale, magistratura e avvocati.”