La Stampa, 6 aprile 2019
Il mercato del calcio
La meglio gioventù ha anche il miglior mercato possibile. Non importa se siano più o meno carini, sono giovani e non saranno disoccupati: tutti vogliono, sognano, seguono, adocchiano Nicolò Zaniolo, Federico Chiesa, Nicolò Barella, Sandro Tonali, Gianluca Mancini o almeno uno di loro. Se dalla maturazione di questo quintetto, almeno una convocazione a testa, passa il rinascimento azzurro tratteggiato da Roberto Mancini, dai movimenti e dalle manovre attorno a ognuno dipende una bella fetta della torta del mercato che conta. Chi si è ritrovato o ha coltivato nella propria scuderia un simile cavallo di razza sta facendo di tutto per trattenerlo: come si sta operando la Roma con Zaniolo e come ci è già riuscita due volte, sperando di ripetersi anche nella terza, la Fiorentina con Chiesa.
Fino al 2024
Il pezzo pregiato del momento è il gioiellino romanista, arrivato quasi per caso meno di un anno fa all’interno della trattativa che spedì Nainggolan all’Inter. All’ordine del giorno di Trigoria c’è il discorso dell’adeguamento, con relativo allungamento fino al 2024, del contratto del ragazzo d’oro: intesa di massima già raggiunta per un ritocco dagli attuali 270 mila euro più bonus annui ai 2 milioni più premi. Fumata bianca dietro l’angolo anche grazie alla volontà di Zaniolo e famiglia di restare (almeno per un altro anno) a Roma, al pressing diretto di Totti sul suo possibile erede e ai collaudati rapporti tra il ds Massara e il procuratore Vigorelli, intermediario al lavoro anche per trovare una destinazione inglese (West Ham) per Dzeko, corteggiato dall’Inter. «Nicolò non vuole andare via e la Roma non vuole venderlo», la pubblica verità spiattellata ieri da Claudio Ranieri. Solo un’offerta dai 60 milioni a salire, anche dopo la firma, può far saltare il banco: per ora, nonostante dei sondaggi molto approfonditi di City e Real, a Trigoria e a Boston non è arrivato nulla. Anche l’idea della Juve, ancora non trasformata in proposta, è ferma sui 45 più bonus. L’eventuale, e tutt’altro che remoto, mancato approdo romanista in Champions potrebbe tentare Lorenzo Pellegrini (clausola rescissoria da 30 milioni) ad ascoltare le sirene interiste (più insistenti) o juventine.
Le trattative
Dall’Europa, raggiungibile ormai solo vincendo la Coppa Italia, dipendono anche le speranze della Fiorentina di trattenere Chiesa. Impresa riuscita per due estati, ma molto difficile per la prossima. Il compromesso tra il prezzo di partenza dichiarato (90 milioni) e quello reale (70 milioni) potrebbe essere superato con l’inserimento di contropartite tecniche. La Juve, da sempre sul figlio d’arte viola, medita di affiancare all’assegno da recapitare a Firenze uno tra Orsolini e Mandragora per sbaragliare la concorrenza di Inter e Bayern Monaco. I bianconeri trattano anche il rinnovo di Moise Kean fino al 2024: c’è ottimismo, per questo il centravanti è ai margini del grande mercato azzurro. Per Barella, valutato almeno 50 milioni, è lotta serrata tra Inter e Napoli, con la Roma che spera di rientrare in corsa parlando con il Cagliari anche di Cragno. Partenza in prima fila, invece, che i giallorossi devono far fruttare per Tonali e Mancini, discorsi da 20-25 milioni a testa impostati a gennaio con Brescia e Atalanta. La concorrenza, soprattutto del Milan sul play che ricorda Pirlo, progetta la rincorsa e sogna il sorpasso.