ItaliaOggi, 5 aprile 2019
La sede del Museo nazionale del Qatar, ideato da Jean Nouvel, è una rosa del deserto
A chiamare l’archistar francese Jean Nouvel, l’architetto degli emiri come è stato soprannominato, è stato lo sceicco Mohammed al-Thani prima che lasciasse il potere nel 2005, attratto dalla torre Agbar che Nouvel aveva realizzato a Barcellona. Gli chiese di realizzare un museo sulla Corniche, davanti al palazzo reale, un gioiello diventato il primo museo nazionale del Qatar nel 1975 e successivamente restaurato per integrarsi con il nuovo edificio progettato da Nouvel che si ispira al fiore delle sabbie: la rosa del deserto. All’epoca, l’architetto francese presentò un progetto per un’opera che secondo lo sceicco avrebbe dovuto segnare il territorio: un edificio interrato, che però fu giudicato poco visibile, dimostrativo e monumentale per identificare il Qatar, secondo quanto lo stesso progettista francese ha raccontato a Le Figaro.
Ora, dopo 18 anni di gestazione, la sua immensa rosa del deserto, appena inaugurata nella capitale Doha, è un’opera di land art che simboleggia tutta la potenza di questo piccolo emirato del Golfo.
L’edificio, impressionante (52 mila mq), spettacolare che ospiterà il museo che racconterà la storia del Qatar, ma anche ospiterà collezioni di arte moderna e contemporanea, dovrà essere completato entro il 2020 per la Coppa del mondo di calcio.
È un edificio emblematico, iconico, inclinato in più direzioni, ha il color della sabbia che cambia a seconda della luce. Costruito in fibra di cemento, impressiona per l’incastro calcolato di 539 petali di curvatura variabile e diametro differente, in contrasto con i grattacieli sullo sfondo. Il costo di costruzione dichiarato è di 420 milioni di dollari, ma c’è chi scommette che la cifra sia molto più alta, e comunque è top secret.
Con questa rosa del deserto, commissionata nel 2003 dallo sceicco Hamad ben Khalifa al Thani (padre dell’attuale emiro) a Jean Nouvel, il Qatar, che si è fatto superare da Abu Dhabi e dal suo Louvre inaugurato un anno e mezzo fa da Jean Nouvel che l’ha progettato, intende fare concorrenza culturale al suo rivale e riprendersi il soft power sulle altre potenze vicine come Dubai, che ospiterà l’Expo universale 2020.