ItaliaOggi, 5 aprile 2019
Studenti francesi migrano nelle università belghe
Sono più di 21 mila gli studenti francesi che vanno a fare l’università in Belgio, in Vallonia e a Bruxelles. Il loro numero è aumentato del 228% nel quinquennio 2010-2015 secondo le ultime cifre fornite dall’Unesco e riportate da Le Monde. Studiano medicina, odontoiatria, veterinaria, logoterapia, belle arti, psicologia. In Francia la selezione per seguire i corsi universitari di logopedia è drastica e soltanto il 5-10% dei candidati riesce a entrare. Inoltre, c’è il numero chiuso: solo 874 posti disponibili per l’anno 2018-2019. Per farsi un’idea della selettività basti pensare la percentuale degli ammessi a Sciences Po è del 21%. Spesso accade proprio che gli studenti francesi che invadono le università del Belgio non siano riusciti a entrare nelle università del proprio paese per via delle quote riservate ad alcuni insegnamenti, come la psicologia, ad esempio. Il master 2 in psicologia dell’università di Montpellier contava 25 posti e i candidati erano all’incirca 300, secondo quanto ha riportato Le Monde. Il master 1 non è considerato sufficiente per riuscire a entrare nel mercato del lavoro. In Belgio gli studenti di psicologia vengono ammessi al master sulla base del superamento degli esami, mentre in Francia, dal 2017, una procedura di selezione interviene tra l’ottenimento della licenza (Bac 3) e il primo anno del master. Nelle università di Liegi e Mons il numero di studenti francesi che segue i corsi di laurea in psicologia è raddoppiato tra il 2017 e il 2018.La libera università del Belgio (Ulb), prima dell’inizio dell’anno scolastico 2018 aveva ricevuto 600 domande di ammissione al master 1 da parte di studenti francesi: di questi, 518 si sono iscritti, secondo quanto ha riportato Le Monde. Uno choc per i docenti della facoltà di psicologia dell’Ulb che hanno denunciato una situazione insostenibile. Nelle facoltà mancano le aule di lezione e i docenti. Inoltre, queste università corrrono anche un rischio giuridico: i programmi del master prevedono l’obbligo per ciascun ateneo di proporre uno stage a ciascun studente, ma il numero di posti per gli stage non è estensibile all’infinito e uno studente potrebbe fare causa per questo.L’ assalto degli studenti francesi alle università della Vallonia e di Bruxelles non è il primo. Nel 2006 il Belgio ottenne dalla Ue di limitare il numero delle ammissioni di studenti stranieri al 30% per i corsi di fisioterapia, logopedia, veterinaria, esteso nel 2012 a medicina e odontoiatria. Una volta laureati questi studenti ritornano in Francia per lavorare lasciando il Belgio alle prese con i problemi di penuria di medici e praticanti. C’è chi sostiene sia un’ingiustizia che i soldi delle imposte belghe servano a pagare la formazione di studenti dei quali la Francia vuole sbarazzarsi. In attesa di contributi Ue, le università del Belgio si riorganizzano.