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 2019  marzo 29 Venerdì calendario

LA QUARANTENA DEI GIUSTI: GUIDA TV PER RECLUSI – DUBITO CHE CI SIA DAVVERO IN ITALIA UN PUBBLICO CHE SPENDEREBBE 10 EURO PER VEDERE UN FILM ITALIANO NUOVO STANDO A CASA QUANDO SI PUÒ VEDERE GRATIS QUALSIASI MERAVIGLIA DEL NOSTRO CINEMA STRACULT DEI BEI TEMPI, PENSO A “MALADONNA” DI BRUNO GABURRO, ULTIMO SOFT PRIMA DI PASSARE ALL'HARD DI PAOLA SENATORE SU CIELO TV ALLE 23, 15, O MAGARI L’ULTIMO CAMILLERI IN TV, STASERA VA IN PRIMA “LA CONCESSIONE DEL TELEFONO” – VIDEO -

Che vediamo oggi? Lo so, lo so. Per prima cosa dovete assolutamente vedere il successo enorme che sta avendo in tutto il mondo il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Soprattutto in America. Altro che Stallone e Arnold… C’è chi scrive: “Questo non è un film. Tu non sei Will Smith in Io sono leggenda”. Sai che gliene frega… intanto, sta spopolando. Malgrado o grazie al virus, i video di De Luca fanno il giro del mondo.

Seconda cosa. Un mezzo flop come “Birds of Prey” con Margot Robbie vestita da Harley Quinn, grazie all’uscita in Giappone, con 2 milioni di dollari in più, arriva a 200 milioni di dollari di incasso. Che non è affatto male, soprattutto rispetto ai totali flop di “Dolittle” e “Il richiamo della foresta”. “Birds of Prey” va in streaming in Usa dal 24 marzo, assieme a “Dolittle”, proprio il giorno che da noi arriverà Disney+. In piena reclusione…



Forse anche da noi si dovrebbe fare così, almeno coi grossi film americani, ma dubito che ci sia davvero in Italia un pubblico che spenderebbe 10 euro per vedere un film italiano nuovo stando a casa quando si può vedere gratis qualsiasi meraviglia del nostro cinema stracult dei bei tempi, penso a “Maladonna” di Bruno Gaburro con Paola Senatore su Cielo tv alle 23, 15, o magari l’ultimo Camilleri in tv, stasera va in prima “La concessione del telefono” su Rai Uno diretto da Roan Johnson con Alessio Vassallo, Fabrizio Bentivoglio e Corrado Guzzanti.

Ovvio che non tutti apprezzeranno il falso Pierino di “Pierino il fichissimo” di Sandro Metz, stanotte alle 00, 45 su Cine 34 (certo…), con Maurizio Esposito, Adriana Russo, Jimmy il Fenomeno e, soprattutto, Nino Terzo che nel finale orchesta la scorreggia più clamorosa del cinema italiano di ogni tempo, ma la condizione di reclusi da virus ci porta, non so perché, a privilegiare il tepore e l’ingenuità del passato, anche cinematografico, o il trash televisivo, vedi De Luca e Barbara D’Urso, anche ieri sera clamorosa, piuttosto che puntare alla contemporaneità.



Confesso che già da qualche anno il cinema italiano offriva poco di nuovo, visto che tutti i soldi andavano alle serie tv, figuriamoci ora, chiusi a casa, perché dovremmo vederli a pagamento… Andiamo per ordine, però. Oggi pomeriggio la scelta è tra “La banda del trucido” di Stelvio Massi con Tomas Milian come Monnezza, Luc Merenda, Franco Citti su Cine 34 alle 14, 15 , e il loffio “Il figlio di Django” di Osvaldo Civirani con Guy Madison e Gabriele Tinti su Rai Movie alle 14, 05. Il primo, che è poi il secondo Monnezza movie, si distingue per una certa volgarità (diciamo…), visto che Tomas ha una moglie cicciona che si chiama Moby Dick che viene scritturata per scorreggiare in un film intitolato “Torna a casa Spermula”, e si proclama poi capo della F.I.G.A, cioè federazione Italiana Gratta Antiviolenza.

Il secondo  è un terribile spaghetti western di Osvaldo Civirani, che si vantava di aver sparato davvero lui con pallottole vere in una scena al saloon, con Guy Madison, bel ragazzo americano che ebbe anche una storia con Oriana Fallaci, e Gabriele Tinti nel suo unico western. Per i fan del genere bis è forse l’unico film di Civirani che abbia un minimo di coerenza. Non è poco. Molto più interessante sempre su Rai Movie, ma alle 15, 40, “Gli uomini dal passo pesante”, firmato da Mario Sequi, ma diretto in realtà dall’italo-americano Albert Band/Alfredo Antonini, con Franco Nero, Joseph Cotten, James Mitchum, che il produttore e direttore della fotografia Alvaro Mancori aveva lanciato come primo western americano girato in Italia.

Americano perché Joseph Levine ci mise i soldi, e Albert Band lo realizzò pensandolo per tutto il mondo. Non è bellissimo, ma storicamente imperdibile. Gli esterni sono girati in Argentina. Alle 16 su Cine 34 passa “I Teddy Boys della canzone” di Domenico Paolella. Non sarà “Urlatori alla sbarra”, ma ci sono Mina e  i Little Tony Brothers, oltre a Delia Scala e a Paolo Panelli.



Alle 19 bello scontro fra “Piedone lo sbirro” di Steno con Bud Spencer e Enzo Cannavale, Rai Movie 19, 15, e il più raro “Sottozero” di Gian Luigi Polidoro con Jerry Calà e Angelo Infanti, Cine 34 alle 19, 25. Il secondo, devo dire, non l’ho mai visto e è pure scritto da Rodolfo Sonego. Alle 21 potete scegliere tra la prima de “La concessione del telefono” di Roan Johnson da Camilleri su Rai Uno, un grande classico come “L’esorcista” di William Friedkin su Iris, il nuovissimo “Cetto c’è, senzadubbiamente” di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese su Sky Cinema Uno, meno forte del primo, ma due risate le fai, “Miracolo italiano” di Enrico Oldoini con Pozzetto-Greggio-Cenci-Frassica-Falchi su Cine 34, e il più che interessante “La vita è una cosa meravigliosa” di Carlo Vanzina con Salemme-Brignano-Proietti-Brilli su Canale 5.



Per quanto mi riguarda mi butterei o sul film di Oldoini, scritto anche da due “felliniani” come Bernardino Zapponi e Liliana Betti, una delle prime commedie sulla vittoria della destra berlusconiana in Italia, e ci sono anche Carlo Monni e Tony Sperandeo, o sul film dei Vanzina, che ricordo vagamente. Mi sembra che Salemme e Proietti avessero buoni episodi. Alle 23 circa guerra tra il tardo, antiquato, ma stilosissimo “Jimmy Bobo – Bullet to the Head” diretto da Walter Hill con Sylvester Stallone nei panni di un vecchio killer che beve solo Bullet Browser su Paramount Network e “Maladonna” di Bruno Gaburro con Paola Senatore e Claudia Cavalcanti su Cielo tv.





Del primo scrivevo: Pensavamo di trovarci di fronte a due rottami del piddi tipo Bettini e Veltroni, invece sia Stallone, malgrado un parrucchino alla Taracchi di Raimondo Vianello, che Walter Hill, ancora a suo agio nel poliziesco violento, funzionano alla grande. Pieno di battute geniali, sia di Stallone, "non sono le pistole a uccidere, ma le pallottole", che dei cattivi ("Se avessi voluto la tua opinione ti avrei comprato un cervello").

“Maladonna” di Bruno Gaburro è invece l’ultimo soft di Paola Senatore prima di passare all’hard e chiudere così la sua carriera, ma anche il secondo film di una trilogia iniziata da Gaburro con Malombra che doveva chiudersi con il mai girato “Penombra”. Solo per maniaci. Nella notte vi segnalo, oltre all’imperdibile “Pierino il fichissimo” (c’è anche la Pantera Rosa alias Italo Vegliante), il doc di Tatti Sanguineti su Giulio Andreotti “La politica del cinema”, Sky Arte alle 1, 20, e il mélo “La canzone del cuore” di Carlo Campogalliani, 1955, con Milly Vitale, Marisa Merlini e Dante Maggio su Rete 4 alle 1, 45. Solo per ultramaniaci che non riescono a prendere sonno.