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 2019  aprile 04 Giovedì calendario

Simon Vaut, candidato socialista tedesco, si è inventato la propria biografia

«La mia carriera politica è finita prima che cominciasse», si rammarica Simon Vaut. La sua vicenda forse non farebbe notizia in Italia o, più probabilmente, Simon, 41 anni, bell’uomo, bruno, occhi azzurri, e dalla parlantina accattivante, diventerebbe un ospite fisso alla tv, un personaggio seguito dalle riviste di gossip. Ma in Germania ha commesso una colpa grave: ha mentito, e si è inventato una biografia romantica che ha fatto presa sui possibili elettori. La pagherà cara perché i luterani, si sa, non perdonano, e lui ha osato peccare nel cuore della vecchia Prussia, che è scomparsa dalle carte geografiche dopo la guerra per volontà dei vincitori, ma che sopravvive nei cuori.Simon è Beamte, funzionario, da sempre socialdemocratico, nel ministero dell’economia, e ha sempre avuto ambizioni politiche. Ha un indubbio talento, ha scritto discorsi per l’allora ministro degli esteri Sigmar Gabriel, che non fu poi scelto come sfidante alla Cancelleria contro Frau Angela. Gli fu preferito il più telegenico Martin Schulz, che fallì tragicamente, conducendo il partito al peggior risultato di tutti i tempi. Simon decise di scendere in campo «per aiutare il partito». Si è proposto come candidato alle europee, non a Berlino, dove abita, ma nel Brandeburgo, il Land che circonda la capitale, la vecchia Prussia per l’appunto. Ma non avrebbe avuto chance come «straniero», nato nella nordica e occidentale Amburgo.
«Si possono avere diverse Heimat come dice il nostro presidente della Repubblica, Steinmeier», ha protestato Simon. Heimat, la piccola patria, il luogo dove ci si sente a proprio agio. O dove si ama, ha aggiunto Simon. Ho vissuto negli Usa, in Belgio, in Francia, ha continuato inventandosi un’esperienza internazionale utile a Bruxelles, ma il momento più importante ogni giorno è salire alle 18 sul treno regionale per Brandenburg (il capoluogo, 70 mila abitanti) per amore della mia Doreen. E al partito ha comunicato il suo nuovo indirizzo, nella regione, anche questo frutto della sua fantasia.
Si è fatto accompagnare alle riunioni dell’Spd dalla giovane amica, ignara di tutto, nata nella regione. È stato l’errore fatale, Simon avrebbe dovuto almeno avvertirla e chiedere se era disposta a fingere per lui. La ragazza quando si è vista fotografata su Vorwärts, l’Avanti dell’Spd, si è arrabbiata, ha chiesto all’amico di smetterla. Troppo tardi, Simon era ormai risucchiato nel vortice di bugie. I brandeburghesi, ex prussiani, si sono commossi per la storia d’amore, proprio come noi italiani. Alle primarie, Simon ha battuto la candidata ufficiale del partito, ma gli avversari hanno intervistato Doreen, che ha negato: non sono la sua fidanzata, fra noi non c’è mai stato nulla, siamo amici, anzi lo eravamo.
Simon ha perso Doreen, gli amici lo hanno abbandonato, il partito è sdegnato. Anche cristianodemocratici e verdi lo accusano: non ha danneggiato solo l’Spd, ma si è fatto gioco della democrazia. Al ministero indagano per controllare se abbia violato il suo status di Beamte, i funzionari che un tempo portavano la divisa ed erano simbolo delle sacre virtù prussiane. Perderà anche il posto? Comunque la sua carriera è rovinata, non solo quella politica.
«Perché l’ho fatto? Ero sdegnato per la crisi del partito, volevo contribuire alla ripresa», si è giustificato con lo Spiegel. Il Brandeburgo, quasi 30 mila chilometri quadrati, ha appena 2,5 milioni di abitanti, e gli iscritti all’Spd appena 7mila, aveva scelto bene dove presentarsi. I socialdemocratici, al governo con la Linke, l’estrema sinistra, hanno perso dieci punti secondo i sondaggi (dal 31% al 21%) rispetto all’ultimo voto locale, e rischiano di essere superati dall’Afd, i populisti della destra. E perdono altri due punti dopo le bugie di Simon: come è credibile un partito che cade in una romantica trappola? Il problema, come si dice, è un altro. Simon è stato eletto, e non può per regolamento rinunciare alla candidatura che rimane a meno che non muoia, ma lui non pensa al suicidio. Potrebbe rinunciare al mandato dopo essere eletto. Lui ha promesso che lo farà, sempre che qualcuno voglia ancora votare per Simon, der Lügner, il bugiardo.