ItaliaOggi, 4 aprile 2019
Falchi a difesa del Cremlino, ora tengono lontani i corvi, domani i droni
Al Cremlino sono in servizio una dozzina di falchi addestrati per difendere il palazzo dai corvi. Ma potrebbero trovare un impiego anche nel contrastare l’ingresso eventuale di droni inopportuni.Nel giardino della cittadella fortificata sulle rive della Moscova si radunano tanti corvi. Come ha ricordato l’Agenzia France Presse, sin dal 1984 è stata creata un’unità speciale composta da falchi per tenere sotto controllo i corvi: attualmente ne sono in servizio una dozzina, tra cui figura Alpha, un bell’esemplare di astore femmina di 20 anni dalla livrea argentata e Filya, un imponente gufo reale, e poi ancora falchi pellegrini. «L’obiettivo», ha spiegato all’Afp, Alexei Vlasov, uno dei falconieri in servizio al Cremlino, «non è sbarazzarsi di tutti i corvi, ma di spaventarli e farli volare via, in modo che non si stabiliscano qui e non costruiscano i loro nidi nei giardini del palazzo».
L’unità speciale dei rapaci fa parte del Servizio di Guardia Federale, ed è quindi perfettamente integrata nella difesa del Cremlino, una struttura di cui si ha notizia sin dal 1147, anche se la fortezza fortificata così come la conosciamo oggi è stata costruita sul finire del Quattrocento su progetto dell’architetto italiano Aristotele Fioravanti. L’ antica residenza degli zar, sede dei leader sovietici prima e dei presidenti russi poi, è patrimonio dell’Unesco.
«I corvi possono trasmettere malattie potenzialmente pericolose per la salute umana», ha aggiunto Vlasov, «e danneggiare le cupole d’oro, graffiandole o sporcandole con gli escrementi. Inoltre, questi volatili possono essere aggressivi nei confronti degli umani». Di qui la volontà del Cremlino di tenerli il più lontano possibile. La lotta a questi uccelli, ha spiegato l’Afp, è una vecchia storia. Ai tempi di Lenin le guardie sparavano ai pennuti, ma il leader bolscevico mise fine a questa pratica lamentando «uno spreco di preziose munizioni». Da allora il Cremlino ha iniziato a mettere in pratica una serie di misure alternative per minimizzare i problemi dovuti ai corvi. Recentemente si è tentato di spaventarli con delle registrazioni di suoni dei rapaci, ma il tentativo è andato a vuoto. Così, si è passati all’unità speciale dei rapaci. Gli astori sono molto veloci e sulle brevi distanze non lasciano scampo ai corvi, mentre, come ha spiegato il falconiere Denis Sidogin, il gufo reale è «un ottimo cacciatore notturno, totalmente silenzioso» e basta la sola presenza di Filya per evitare che i corvi decidano di passare la notte nella fortezza moscovita.
In altre nazioni i rapaci sono stati addestrati anche per abbattere i droni più piccoli quando questi fanno il loro ingresso in aree vietate. Al Cremlino per il momento preferiscono il radar jamming, cioè una misura di contrasto elettronico che interferisce con i comandi dati al drone. Ma in futuro chissà, la brigata dei rapaci potrebbe avere nuovi compiti.