il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2019
Verdini teme il carcere e diventa leghista
Il problema è che a Denis Verdini la politica piace. Troppo. Così anche quando vorrebbe starne lontano, non ci riesce. E il suo interlocutore preferito, di questi tempi, è il politico del momento, Matteo Salvini. Il primo incontro tra i due risale ai primi di marzo, al ristorante di cui è socio suo figlio Tommaso, PaStation, a due passi da Montecitorio. “Incontro casuale”, dicono. Sta di fatto che i due sono rimasti a colloquio per tre ore in una saletta appartata. È in quell’occasione, secondo alcuni, che Matteo avrebbe conosciuto Francesca Verdini, con cui ora il vicepremier ha una relazione sentimentale. Storia che all’inizio sembra non andasse a genio al genitore. “Questa è una grancassa che riporta il mio nome sui giornali e non mi aiuta, è il momento di stare defilati. Qui rischio di fare la fine di Dell’Utri e Formigoni…”, si è lasciato andare l’ex coordinatore forzista.
Il riferimento è alla condanna in secondo grado a 6 anni e 10 mesi del luglio scorso per il crac del Credito fiorentino, su cui ora dovrà esprimersi la Cassazione. In caso di conferma, l’attuale patron dei quotidiani del gruppo Angelucci (Libero e Tempo) potrebbe finire in carcere. E sulla sua testa gravano pure altri processi. Insomma, il passaggio è delicato e tutta questa visibilità bene non fa. Poi però Denis è sempre Denis, una vecchia volpe che senza politica non può stare.
Sta di fatto che, da quel pranzo galeotto, tra i due è nato un rapporto. Qualche telefonata, forse un altro incontro. Poi, sabato sera, con Salvini (reduce da Verona) ospite di Francesca a Firenze nella villa di famiglia a San Casciano, i due si sono rivisti: Verdini ha organizzato una cena in onore del vicepremier in un’altra villa di famiglia, a Pian dei Giullari. Sembrano davvero lontani, dunque, i tempi in cui il ministro dell’Interno twittava contro l’ex forzista definendolo “voltagabbana” e “traditore”, a causa del suo appoggio ai governi Renzi e Gentiloni.
E sarebbe stato proprio Verdini a suggerire Villa Le Piazzole per l’incontro tra Salvini e Conte di domenica scorsa. Il regista del patto del Nazareno non ha dismesso gli abiti del gran suggeritore. Finito l’amore per B. e pure per Renzi, ora tocca a Salvini. Guai a dirlo, però, perché entrambi ne avrebbero da perdere. Verdini, ufficialmente, vuole stare lontano dalla politica. E mantenere un low profile, anche se non è facile vista la relazione tra Matteo e Francesca.
Ma di interessi in ballo ce ne sono. Per esempio, le elezioni comunali a Firenze il 26 maggio. Secondo alcune fonti, infatti, Salvini avrebbe chiesto a Denis di dare una mano al suo candidato, Ubaldo Bocci, che proprio nell’ultimo fine settimana ha fatto la sua prima uscita elettorale insieme al vicepremier al rione Isolotto, dove c’erano quattro gatti. “Vincere a Firenze, battere Dario Nardella e cacciare i renziani sarebbe per me una goduria assoluta”, ha detto il vicepremier. Che per questo ha spinto per avere un suo uomo (ex missino, cattolico, di centro) candidato del centrodestra nel capoluogo toscano.
Ora, però, quel candidato va aiutato. Secondo i sondaggi, il vantaggio di Nardella è notevole. Bisogna recuperare e Salvini qui si farà vedere spesso e volentieri, battendo sul tasto della sicurezza. Denis in città qualche voto ancora lo sposta e gli darà una mano. Senza dimenticare che tra un anno si vota anche per la Regione.