ItaliaOggi, 3 aprile 2019
Castello francese fatto in Cina
A guardarlo si può avere l’illusione che un pezzetto di Francia sia stato trasferito in Cina. Il Pavillon des lumière, come si chiama il castello in puro stile XVIII secolo francese, di 80 mila metri quadrati, è stato costruito a regola d’arte, giardini, fontane e statue di Luigi XIV comprese, nel Sud della Cina, a Chengdu, la capitale in pieno sviluppo della provincia di Sichuan, da Wan Ya, 56 anni, un super ricco che ha fatto fortuna nell’immobiliare. Il magnate cinese è da sempre un amante della Francia e da giovanissimo, durante un suo viaggio nel paese d’Oltralpe si era innamorato dell’architettura di quel paese tanto da aver sognato per anni di riuscire a costruire a Chengdu un luogo capace di portare nella sua città una parte della cultura francese. Ora c’è riuscito. Il progetto è dell’architetto francese Anthony Béchu che ha utilizzato pietre della Borgogna e dell’Oise (28 mila metri quadrati) importate dalla Francia e tagliate in Cina da artigiani cinesi formati da esperti francesi.I lavori sono cominciati nel 2013 e sono terminati nell’autunno 2018. È stato inaugurato il 27 febbraio.
L’operazione del multimiliardario è un business: nel castello sarà possibile organizzare matrimoni da favola. Un numero sempre maggiore di famiglie cinesi si possono permettere cerimonie di nozze ultra lussuose, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Affittare un salone costa da 10mila a 15 mila euro. Un coperto: 160 euro.
Il castello è gestito da un altro pezzo di Francia, uno dei re del catering di lusso d’Oltralpe: Potel et Chabot, rinomata maison con 200 anni di storia (è stata fondata nel 1820) e si iscrive nel solco della tradizione cultinaria francese. Per le cerimonie organizzate al castello propone anche dei piatti cinesi concordati da uno chef locale. Potel et Chabot dispone per la prima volta di un proprio luogo, come gestione, all’estero. Nel castello ha una cucina ideata per servire fino a 3 mila persone a dinner. È una tappa molto importante per lo sviluppo dell’impresa che a Parigi gestisce sette indirizzi di prestigio ha detto a Le Figaro il presidente Franck Jeantet. Il 40% del capitale di Potel et Chabot da due anni è in mano a AccorHotel.
Al castello, che ha richiesto un investimento di 100 milioni di euro, lavorano all’incirca 150 persone. Il target sono la nuova generazione dei ricchi cinesi. La maggior parte di loro spesso ha studiato all’estero e vuole accedere agli standard occidentali in materia di lusso e arte di vivere per mostrare il proprio status sociale.
Il magnate cinese Wan Ya scommette sui super ricchi della regione e del resto della Cina: il paese conta il maggior numero di miliardari in dollari (620) davanti agli Stati Uniti, secondo l’ultima classifica della rivista Hurun (che include Hong Kong, Macao e Taiwan), ripresa da Le Figaro. Un’altra fonte potenziale di fatturato sono i marchi del settore del lusso che sono ben inseriti localmente. Inoltre, ha aperto anche una grande sala da tè in un salone d’inverno vetrato del castello. Un’ala del castello ospiterà un albergo di lusso; nell’altra hanno trovato posto degli uffici del comune, cosa che fa capire come l’uomo d’affari cinesi abbia beneficiato di connessioni utili, secondo quanto ha riportato Le Figaro.