ItaliaOggi, 3 aprile 2019
Gli Stati Uniti impongono alla Cina la cessione dell’app di incontri gay
Gli Stati Uniti temono per la sicurezza nazionale da quando l’app californiana per incontri gay, Grindr, è passata nelle mani dei cinesi di Kunlun, ormai tre anni fa. Tanto da aver chiesto al gruppo cinese di cedere la piattaforma creata in California nel 2009. Un articolo del New York Times, ripreso da Le Monde, ha spiegato che le autorità Usa temono che i dati sensibili degli utilizzatori di Grindr possano essere usati per ricattare e fare pressioni su personalità americane o per estorcere informazioni ad americani che hanno accesso a dossier sensibili.L’app per appuntamenti, che nel 2017 vantava 27 milioni di utenti, tra i quali molti americani, raccoglie dati sensibili come l’orientamento sessuale delle persone, il domicilio, i messaggi, ma anche, in alcuni casi, il contagio di virus come l’Hiv.
Il Comitato americano per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius), che esamina acquisizioni e fusioni da parte di imprese estere per garantire che non mettano a repentaglio la sicurezza nazionale, ha ordinato a Kunlun di cedere l’app Grindr. Cifius ha il potere di autorizzare o meno le operazioni in questione e in genere lo fa prima che avvenga la transazione. Il gruppo cinese starebbe già cercando un nuovo acquirente, secondo l’agenzia Reuters, ripresa da Le Monde. Kunlun aveva annunciato, nell’agosto 2018, l’intenzione di portare Grindr in borsa.
«Le ragioni per cui il comitato ha deciso di agire ora, a più di tre anni dall’acquisizione cinese della società, non sono chiare», ha scritto il New York Times, ripreso da Le Monde. Il Cfius non ha parlato sull’argomento, né lo ha fatto Kunlun.
Nel 2016, Kunlun ha acquistato il 60% di Grindr per 93 milioni di dollari (83 milioni di euro). Successivamente, nel 2018, il gruppo ha acquisito il resto per 150 milioni di dollari. Il senatore democratico dell’Oregon, Ron Wyden, ha dichiarato di aver agito affinché Cfius esaminasse il caso di Grindr. «È giunto il momento che l’amministrazione e il Cfius esaminino l’impatto, per la sicurezza nazionale, dell’acquisto, da parte di società straniere, dell’estrazione di dati sensibili e privati americani» si legge in un comunicato riportato da Le Monde.
La tecnologia cinese preoccupa sempre di più gli Stati Uniti. Nel 2018, il Cfius aveva rifiutato una fusione tra MoneyGram, un servizio americano di trasferimento di denaro e Ant Financial, una sussidiaria del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba. Gli Stati Uniti sono impegnati anche in una prova di forza con il gruppo di tlc cinese Huawei, che Washington considera come una minaccia per la sicurezza.