la Repubblica, 3 aprile 2019
Chi sta facendo un favore a Salvini
Per il 31 per cento degli italiani l’immigrazione è il problema principale del Paese, contro il 21 per cento della media europea; solo Malta ha una percentuale superiore. Una reazione frequente dell’Italia” progressista” è di negare il problema, ricordando che gli italiani sono tra i popoli europei che più sovrastimano il fenomeno migratorio: in media, ritengono che gli immigrati siano il 25 per cento dei residenti, mentre in realtà sono” solo” il 7 per cento. Il problema, insomma, sarebbe nella immaginazione della gente o, peggio, nel suo razzismo.
Il razzismo è difficile da definire e ancor più da misurare, ma certamente i sondaggi di Eurobarometro danno da pensare. Benché la percentuale di popolazione immigrata sia la seconda più bassa tra i Paesi dell’Europa occidentale, più di quasi ogni altro popolo gli italiani si dichiarano a disagio ad avere un immigrato come amico o come membro della famiglia; ritengono che gli immigrati siano un problema più che una opportunità, che non si sappiano integrare, che abbiano avuto un impatto negativo sull’economia, che siano un peso per il welfare state, che peggiorino la criminalità. E non vedono vie d’uscita: sono i più scettici sull’utilità di programmi di integrazione, o sulla opportunità di iscrivere i figli di immigrati all’asilo.
È quindi probabile che molti italiani siano intimamente razzisti, e ne abbiamo testimonianze crude ogni giorno. Ma c’è anche un’altra spiegazione, che integra e non esclude la precedente. Gli italiani sovrastimano l’entità dell’immigrazione, e reagiscono con l’intolleranza, in parte perché non vi sono abituati: tra il 2000 e il 2016 in Italia la percentuale di cittadini nati all’estero è quadruplicata, più che in ogni altro Paese europeo eccetto la Spagna e la Finlandia; la media europea è di un aumento del 50 per cento. Che ci piaccia o no, un influsso di 5 per cento di immigrati non è la stessa cosa a Londra e Bruxelles, abituate da decenni al multiculturalismo, o nelle città italiane, che non lo sono e hanno molti più disoccupati. Accanto ai tanti razzisti genuini, in Italia vi sono dunque tanti intolleranti per” impreparazione”, per” disorientamento” e per “sorpresa”.
È una impreparazione culturale, ma anche di infrastrutture. L’astio nei confronti degli immigrati, è inutile negarlo, si manifesta soprattutto (specialmente nelle sue forme più violente) tra i meno abbienti. È facile dire che “la diversità è una risorsa”, ma provate a dirlo all’anziana signora sola, che non ha mai avuto l’opportunità di viaggiare e in pochi anni ha visto il proprio condominio e il proprio quartiere cambiare profondamente, abitati da persone con lingue e abitudini completamente diverse, con cui non riesce a comunicare e di cui non si fida, magari perché ha subito uno o più furti. Provate a dirle che, statisticamente, sono gli immigrati irregolari che delinquono più della media: come se fosse suo compito accertarsi se il prossimo immigrato che incontra quando torna dalla spesa è regolare o irregolare.
Si dirà che la Spagna ha una percentuale più alta di immigrati e li ha visti aumentare addirittura più velocemente, eppure è al polo opposto dell’Italia in tutti i sondaggi: uno dei Paesi più tolleranti d’Europa. Vero, ma questa è la situazione italiana, con cui dobbiamo fare i conti. La cultura e le attitudini di una popolazione non si cambiano in pochi anni: mentre il razzismo va combattuto senza sconti, forzare la mano con i “disorientati” e i” sorpresi” non fa altro che causare una reazione uguale e contraria. Bisogna solo ammirare e sostenere i tanti italiani che si dedicano a integrare gli immigrati, e a mostrare loro concreta solidarietà e pietà umana; ma per ognuno di loro c’è un radical chic, che non sa far di meglio che sminuire e spesso offendere gratuitamente tanti altri italiani disorientati da un fenomeno piombato loro addosso in pochi anni, e che non hanno strumenti per affrontare.
Salvini ha una strategia: non entra nessuno ( e pazienza se alla fine dai barconi entrano tutti lo stesso) e tolleranza zero verso gli immigrati che non rispettano le regole (e pazienza se anche con questo governo quasi nessuno viene rimpatriato). Nel segreto delle famiglie e del confessionale è una strategia con cui concorda ben più del 35 per cento degli italiani che voterebbero Lega. La sinistra non ha assolutamente nulla da opporre. Anzi, in un esercizio di autolesionismo con pochi precedenti, ha fatto scomparire dalla scena come un appestato l’unico politico che avesse competenze e idee in materia, Marco Minniti, e l’ha sostituito con una sempre più irritante orgia retorica.
Ogni volta che arriva un barcone Salvini guadagna migliaia di voti. E poiché ci sono 600 milioni di africani tra i 15 e i 55 anni, la maggioranza dei quali aspetta solo l’occasione di venire in Europa, se la sinistra non cambia strategia Salvini ha davanti a sé un’autostrada spianata per i prossimi venti anni.