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 2019  aprile 02 Martedì calendario

Carburante dai satelliti dismessi Sistema per riciclare rifiuti spaziali

Ci sono tante forme di inquinamento. Alcune, come l’immondizia abbandonata per strada, sono più vicine alla vita quotidiana delle persone; altre, come le immense isole di plastica che galleggiano negli oceani, sono tra le immagini più utilizzate per mostrare gli effetti del mancato riciclo dei rifiuti. Ma anche in cielo, inquinamento atmosferico a parte, la presenza antropica sta causando problemi: i rifiuti spaziali, infatti, sono in crescita anno dopo anno e in futuro, dicono gli esperti, potrebbero diventare un grosso problema. Ma c’è chi sta studiando come trasformare questa criticità in un’opportunità per portare in orbita l’economia circolare e dare una seconda vita al pattume cosmico.La ricercatrice Marina Barkova del Russian Space System ha sviluppato un sistema spaziale capace di catturare i satelliti dismessi che ancora orbitano attorno alla Terra per macinarli e trasformarli in carburante. Questo sistema di smaltimento dei detriti spaziali, ha riportato la Tass, sarà un macchinario da 2,5 tonnellate capace di catturare i piccoli satelliti dismessi che orbitano a una distanza compresa tra i 500 e i 700 chilometri dal nostro pianeta.
«Il sistema», ha spiegato l’ingegnere russo, «consiste in una sorta di trappola, una rete di titanio a forma di cupola e un cono, associata a un dispositivo di elaborazione: quando un satellite entra nella trappola, viene processato in un mulino speciale». I dispositivi dismessi vengono fatti a pezzi e poi miscelati con ossigeno e idrogeno per la trasformazione in combustibile. Un carburante che potrà essere utilizzato per permettere al sistema di raggiungere il prossimo satellite a fine vita da recuperare, mentre i dispositivi di bordo sarebbero alimentati dall’energia fornita dai pannelli solari. Il «cacciatore di satelliti» sarà in grado di riciclare fino a 500 chilogrammi di spazzatura cosmica per ogni ciclo di trattamento. Il trituratore spaziale è ancora un concept e il progetto deve ancora essere brevettato. Barkova stima che la creazione di questo sistema possa costare circa 110 milioni di euro.
Secondo la Nasa attualmente orbitano attorno alla Terra 2.200 satelliti attivi, mentre sono circa 5 mila quelli ormai fuori uso che continuano a rimanere in orbita. A questi vanno aggiunti 14mila frammenti e detriti spaziali che fanno arrivare ad oltre 20mila gli oggetti presenti nell’orbita terrestre. È quindi ora di mandare una squadra di spazzini nello spazio.