ItaliaOggi, 2 aprile 2019
Gli inglesi peggio degli italiani. Ma anche i tedeschi sono messi sempre più male
Sono affetto da un tasso sempre più alto di Schadenfreude, niente di preoccupante, è una parola tedesca difficile da tradurre se non con una lunga spiegazione: la gioia maligna che si prova per i guai degli altri. Dato che esiste, a quanto pare, solo nella lingua di Goethe e di Frau Angela, chi non ama la Germania sostiene che sia una specialità teutonica. Ovviamente, una calunnia. La provano, ma non dovrebbero, tutti gli esseri umani. Qualcuno lo ammette, gli ipocriti no.Noi italiani come possiamo non gioire seguendo le vicissitudini del nuovo aeroporto di Berlino la cui inaugurazione viene rinviata di anno in anno, mentre il conto aumenta, come per la Napoli-Reggio Calabria? Ho avuto un sussulto di gioia maligna, sabato, nel leggere il titolo sull’articolo di fondo (breve come al solito) sulla prima pagina della Frankfurter Allgemeine: Britische Verhältnisse, cioè condizioni britanniche. Ovviamente riferito alla Brexit e alla May. Per anni, anzi per decenni, ho dovuto leggere «Italienische Verhältnisse», diventato un modo di dire riferito a ogni situazione balorda, cialtronesca, senza vie d’uscita, disperante e umiliante.
In altre parole, il nostro paese, visto dalla Prussia e dintorni, dal Baltico alla Baviera. Tipicamente italiano come la mafia. Continue crisi politiche, disoccupazione, inflazione, terrorismo. Inutile ricordare la mitica copertina dello Spiegel con il revolver sul piatto di spaghetti fumanti (luglio 1977). Ai loro occhi eravamo malati inguaribili. Peggio, decisi a non guarire. Però per un capriccio divino o del caso, sfuggivamo sempre alla fine meritata.
Ma non osano più parlare di «situazione all’italiana», anche perché hanno finito per imitarci. Anche loro sono stati costretti a elezioni anticipate, hanno impiegato quasi sei mesi a formare il nuovo governo, rischiando di tornare alle urne, mentre aumentano i voti dei populisti di destra. Wir schaffen das, ce la faremo, aveva proclamato la Merkel all’arrivo di oltre un milione di profughi. Ma non ce l’hanno fatta, perché era quasi impossibile. E tutti, la signora, e i suoi tedeschi preferiscono dimenticare la seconda parte del suo monito: se non ce la faremo, questo non sarà più il mio paese. Una Germania (quasi) all’italiana.
Per fortuna, nostra e dei tedeschi, è arrivata la decisione di Londra di abbandonare il continente. Ma chi si attendeva questo caos? «Tragische Figur», ha scritto il Tagesspiegel, il più importante quotidiano di Berlino, la May ha ridotto la Brexit a una parodia. E noi che consideravamo i britannici i maestri del common sense, si rattrista la Faz. Come è possibile che siano diventati inconcludenti e casinisti? Ma nessuno aggiunge come i latini, o gli italiani.
Adesso si preferisce ricordare che Boris Johnson paragonò la Ue ad Hitler e a Napoleone. L’euro fu un progetto di Bonaparte e del Führer. Al di là della Manica quando vogliono attaccare Bruxelles, mirano sempre ai tedeschi. I caricaturisti rappresentavano Helmut Kohl con l’elmo chiodato di Bismarck, simbolo d’orrore, e la Merkel con i baffetti di Hitler. I commentatori londinesi scrivono che è stata la Germania con la mania ossessiva per la precisione e l’austerità a costringere l’isola al divorzio.
Oggi, i colleghi tedeschi ricordano il generale De Gaulle contrario all’ingresso della Gran Bretagna, che, si aggiunge, da sempre ha eseguito gli ordini degli Stati Uniti per frenare e sabotare tutti i tentativi di una maggiore coesione tra gli stati della Ue. Ogni giorno, britannici con origini tedesche chiedono di tornare in Germania, ed è cominciata la migrazione di banchieri e finanzieri dalla City a Francoforte. I prezzi delle abitazioni e degli uffici a Londra hanno perso il 40% e di altrettanto sono saliti a Francoforte sede della Banca Europea e della Bundesbank. Ma la Schadenfreude lascia alla fine un gusto amaro.