Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  aprile 02 Martedì calendario

Friuli-Venezia Giulia: tornano gli archi e le frecce

La legge che il consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia si accinge a votare si intitola Misure urgenti per il recupero della competitività regionale. Non si capisce che c’entri ma a furor di maggioranza è previsto che conterrà anche il via libera alla caccia con archi e frecce. Forza Italia e Lega hanno infatti deciso, sulla scia della competitività (venatoria?), che «sull’intero territorio regionale la caccia selettiva per qualità, sesso e struttura degli ungulati (cinghiali, cervi, caprioli, daini, mufloni, Ndr) potrà essere esercitata mediante l’utilizzo dell’arco». Oltre che usare arco e frecce sarà possibile anche «utilizzare fonti luminose notturne, termiche o puntatori laser». 5stelle e Pd gridano allo scandalo: «È un metodo barbaro», dice la consigliera pentastellata Ilaria Dal Zovo. «È una crudeltà e poi non si capisce cosa abbia a che fare con la competitività», aggiunge il consigliere Diego Moretti (Pd). Già, che la competitività si rafforzi armandosi di archi e frecce è davvero una nuova, audace teoria di politica economica.